
(Foto: una scena dello spettacolo)
Il teatro Vascello di Roma (Via Giacinto Carini 78 Roma, tel. 065881021) andrà in scena dal 25 febbraio al 2 marzo (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17) RECOLLECTION OF A FALLING, 30 anni di Spellbound Contemporary Ballet. Il programma è diviso in due parti: Jacopo Godani in “Forma mentis” e Mauro Astolfi – “Daughters and angels”.
Interpreti: Maria Cossu, Giuliana Mele, Lorenzo Beneventano, Alessandro Piergentili, Anita Bonavida, Roberto Pontieri, Martina Staltari, Miriam Raffone, Filippo Arlenghi
Una produzione Spellbound in collaborazione con Comune di Pesaro & AMAT per Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, Festival Torino Danza durata 30’ e 38’ con intervallo di 15’.
FORMA MENTIS, un’esperienza coreografica che celebra giovani danzatori straordinari chepartecipano alla creazione di un manifesto artistico per le nuove generazioni. In questanuova creazione, Jacopo Godani utilizza l’arte della “danza intelligente” come strumento direalizzazione e come mezzo di comunicazione diretta con le nuove generazioni. Consapevole delle molteplici sfaccettature che siano state attribuite all’arte negli ultimi
decenni, Jacopo Godani ricerca un equilibrio tra la presentazione di un formato d’arte contemporanea definito da un terreno etico e la creazione di un dispositivo che possa fungere da sostegno per giovani artisti per trasformare la loro creatività in idee concrete e progettualità.
Forma Mentis è una piattaforma vibrante per esplorare il potenziale della danza come linguaggio universale per mezzo della propria intelligenza. Ogni passo, ogni movimento, è un’opportunità per esprimere idee e visioni, creando un dialogo dinamico con se stessi, il pubblico e le generazioni future. In questo spazio creativo, Godani riconosce il valore del talento e della determinazione professionale. Ogni danzatore, ogni artista, è un faro di
ispirazione per coloro che anelano a realizzare i propri sogni.
Forma Mentis non è solo una performance, ma un impegno a creare un impatto duraturo usando la danza come strumento di incoraggiamento a una pluralità di idee e prospettive. Ogni movimento sul palcoscenico è un passo avanti verso la scoperta e la celebrazione delpotenziale umano.Forma Mentis è un invito a esplorare, a sognare e a creare, è un’opportunità per le nuove generazioni di concretizzare i pensieri, alimentare le visioni e le aspirazioni.
Forma mentis
Coreografia, Art Direction, Luci, Costumi: Jacopo Godani
Musica originale: Ulrich Müller
Musica dal vivo Sergey Sadovoy
Assistente alle coreografie: Vincenzo De Rosa
DAUGHTERS AND ANGELS. Si tratta di un lavoro ispirato dalla lettura di Knowledge and Powers di Isabel
Pérez Molina pubblicato da Duoda, un centro di ricerca interdisciplinare dell’Università diBarcellona riconosciuto a livello internazionale nel campo degli Women’s Studies. Il testoincrocia un interesse di Mauro Astolfi, coltivato fin da adolescente, rispetto all’immaginario legato alle “streghe”, oltre la spettacolarità della cinematografia e alla patina della magia epiù rivolto ai costrutti culturali, gli stereotipi di genere, di linguaggio, gli abusi di potere
radicati ancora oggi.Secondo Isabel Pérez Molina le donne in ambito medico furono le prime nella storia occidentale a conoscere e a praticare soluzioni terapeutiche di diverso tipo. Durante ilMedioevo furono guaritrici, anatomiste e farmacologhe, intenditrici di piante medicinali econoscitrici dei segreti della medicina empirica tramandata da generazione in generazione.Riconosciute dalla comunità come “donne sapienti”, ma “chafarderas” (pettegole), primache “streghe” dalle istituzioni, destabilizzavano un certo sistema organizzato e soprasseduto dagli uomini, sfidando i limiti imposti dai modelli dominanti di genere al punto da divenire un problema per l’élite maschile feudale e patriarcale. Durante il Rinascimento la tensione misogina si consolida, insieme alle dinamiche di esclusione per le donne in ogni campo. È in quel momento che la lotta per il controllo maschile della conoscenza e dellascienza si inasprisce e comincia la caccia alle streghe.
In Daughters and Angels Mauro Astolfi rielabora storia, sensazioni e percezioni personali, per mettere in evidenza l’automatismo folle che porta a trasformare in violenza, negazione e annichilimento tutto ciò che non si conosce. In scena, una grande seta nera rappresenta il confine immaginario di un luogo dove riunirsi di notte, per nascondersi e decidere come sopravvivere all’ignoranza legittimata. Il nero come blocco, negazione, opposizione, protesta al potere, al controllo, al mistero. Ma anche luogo di sicurezza, riservatezza e misteriosa inaccessibilità.
“In Daughters and Angels, non parlo di magia, ma della possibilità di intraprendere un percorso di conoscenza da parte del genere maschile del proprio femminile, smantellando gli stereotipi di genere e mettendo in discussione alcune rocche forti della mascolinità. Cerco di recuperare un’informazione antica, il semplice potere della conoscenza, senza appartenenza né primati. La donna che immagino è stata una figlia ricorda ed amplifica ciò che ha imparato dalla sorgente, l’uomo, sembra aver dimenticato quasi tutto” (Mauro Astolfi).
Daughters and angels
Coreografia e regia: Mauro Astolfi
Set e Disegno luci: Marco Policastro
Musica originale: Davidson Jaconello
Costumi: Anna Coluccia
Assistente alle coreografie: Elena Furlan
Ufficio stampa Cristina Daquanno
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