(Foto: nel riquadro Maurizio Miranda)
Di Rainero Schembri

Maurizio Miranda ci ha lasciati. Se l’Italia fosse un Paese meritocratico sarebbe come minimo diventato Ministro degli esteri. Ma Maurizio non è mai stato uno yes man ma sempre una mente molto autonoma, con una grande visione dei rapporti internazionali, sempre interessato a esprimere valutazioni obiettive e non dettate da interessi di parte. Tutte caratteristiche che in genere al potere non piacciono.
Grazie anche all’influenza esercitata da suo padre Adriano Miranda, grande avvocato internazionalista, Maurizio ha contribuito alla nascita della preziosa rivista Terzo Mondo Economico, oltre a diventare Presidente di Assomercati Internazionale e fondatore dell’indo Italian Institute (IITT), avvalendosi del supporto della tenace moglie francese Annik e del fratello Massimo (forse il più pragmatico dell’intera famiglia). Di questo attivo ‘clan Miranda’ (detto, ovviamente, in senso positivo) ha fatto parte anche la sorella Lunella, purtroppo scomparsa prematuramente. Mi fa piacere immaginare che questo ‘clan’ abbia contribuito concretamente a incrementare le relazioni politiche, economiche e sociali tra l’Italia e grandi Paesi, come l’India e il Messico o Nazioni decisamente travagliate come la Somalia.
Sul piano umano Miranda è sempre stato un trascinatore capace di coinvolgere le persone nelle sue idee e progetti, grazie anche alla sua grande cultura, affabilità e carisma. Non è, quindi, un caso che oggi sua figlia Viky è una funzionaria internazionale di alto livello che ha appena partorito un bellissimo bambino di nome Matteo (fortunatamente nonno Maurizio ha fatto in tempo di conoscerlo), e che probabilmente svolgerà anche lui, c’è da immaginare, un importante ruolo internazionale.
Sul piano personale non ho difficoltà a riconoscere che Maurizio ha avuto una grande influenza spirituale e culturale su di me. Ma questa non è certamente una constatazione originale: al suo funerale sono stati in tanti a ripeterla con sincerità e piena convinzione.
Che cos’altro aggiungere, tutto in questo articolo inquadra a perfezione il Grande Maurizio…. ogni giorno, ogni piccolo momento del nostro quotidiano, ce lo ricorda, e la consapevolezza che non c’è più si fa sempre più triste e amara! Lo ricorderemo sempre con i suoi piccoli e grandi sogni! Grazie di questa bellissima testimonianza.
Con Affetto
Annick e Valérie
Condivido tutto quanto è stato scritto su Maurizio che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere nel 1994 in occasione dell’avvio della mia attività in latinoamericano, in particolare in Argentina. Da quel momento ho potuto avvalermi dei suoi preziosi consigli e supporto operativo indispensabili per la gestione dei progetti in cui la conoscenza delle modalità di interazione con i mercati esteri ha costituito elemento fondamentale per il successo. In poco tempo il rapporto professionale è maturato sino a trasformarsi in un intenso rapporto di sincera amicizia .
Un grande amico e un vero grande gentiluomo che manca a tutti coloro che l’hanno conosciuto .
Carlo Rossi