Antonio Diomede e Vito Bruschini intervengono nel dibatto sull’importanza di avere un Ministero per gli Italiani nel Mondo

Foto: nei riquadri Antonio Diomede e Vito Bruschini)

Con un video su Youtube intitolato ‘Occorre un ministero dedicato agli italiani nel Mondo” (vedere sul fondo pagina) REA International (Dipartimento estero della REA – Radiotelevisioni Europee Associate) ha avviato un vasto dibattito su come valorizzare la grande presenza degli italiani all’estero. Intervengono questa volta l’Ing. Antonio Diomede, Presidente della REA e Vito Bruschini, uno dei più affermati scrittori italiani contemporanei.

Occorre attivare una maggiore scambio di informazioni tra le due Italie

Di Antonio Diomede  (Presidente della REA)

Occorre attivare una maggiore scambio di informazioni tra le due Italie

Un’associazione come la nostra, che da sempre coltiva legami internazionali, può solo condividere l’idea di creare un Ministero per gli italiani nel mondo. Oltre ai rapporti con le piccole e medie emittenti europee, da alcuni anni abbiamo iniziato ad attivare anche contatti con radio e televisioni gestite da italiani residenti all’estero. Debbo dire che questo scambio di informazioni viene generalmente accolto con grande interesse sia da parte degli italiani all’estero che dei tanti italiani che hanno parenti e conoscenti fuori dai confini nazionali, soprattutto nel Continente americano. Certo, l’esistenza di un Ministero degli italiani nel mondo potrebbe rafforzare notevolmente questo scambio di informazioni che spesso non trova riscontro sulle grandi emittenti radiotelevisive, che raramente si occupano di problemi politici, economici e culturali riguardanti l’altra Italia fatta da ben 60 milioni di cittadini discendenza italiana.

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É necessaria un’organica strategia per la diffusione dei libri italiani

Di Vito Bruschini (Scrittore)

Occorre elaborare un’organica strategia per la diffusione dei libri di autori italiani

È  saputo che gli scrittori italiani hanno difficoltà ad essere tradotti per i mercati esteri anche se in questi ultimi vent’anni c’è stato un significativo incremento di libri tradotti. Da notare che agli inizi del 2000, i libri che andavano all’estero erano poco più di 1.800: oggi siamo arrivati a superare le 8mila unità. C’è stato quindi un buon incremento. Attualmente i contributi per le traduzioni sono erogati da tre ministeri: quello degli Affari Esteri, quello dell’economia e, naturalmente, quello della Cultura. Però le cifre erogate per l’editoria sono sempre modeste se paragonate alle sovvenzioni destinate ad altri campi della cultura. I tre ministeri insieme sovvenzionano le traduzioni per appena un milione e mezzo di euro all’anno. Va poi detto che il 62% di questi libri è rivolto al mercato europeo e solo il 3% verso gli Stati Uniti e il Canada. Tutto questo perché non esiste una vera e propria struttura e organica e di strategia di diffusione. Tutto è sempre relegato, come al solito, alla buona volontà dei singoli. Ben diversa sarebbe presenza editoriale italiana all’estero se esistesse un ministero degli italiani nel mondo. Per questo esortiamo i nostri politici a realizzarlo prima possibile e prima che la nostra bella lingua italiana (che oggi si trova solo al 29° posto nella classifica delle lingue più parlate nel mondo) non diventi purtroppo una lingua morta.    

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Sull’opportunità di istituire un Ministero degli Italiani nel Mondo si sono soffermati in precedenza su REA International

Antonello Caponera  (Presidente Comites – Colombia); Luigi  Maccotta  (Ambasciatore); Antonio Martino  (Professore di Scienze Politiche – Università Salvador di Buenos Aires e di Pisa); Sergio Buono (Generale –  Presidente Nazionale Associazione Aviazione dell’Esercito); Antonio Santoro (Comites Caracas);  Fabio Gentile (Professore di scienze Politiche, Università di Fortaleza, Brasile).

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Video da vedere su YouTube:

Occorre un Ministero dedicato agli Italiani nel Mondo