
(Foto: riunione del Comitato di Presidenza del CGIE. Nel riquadro: Il Seg. Generale Maria Chiara Prodi)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota informativa dell’Ufficio Stampa del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) diretto da Chantal Iannuzzi, riguardante la riunione del Comitato di Presidenza che si è svolto dal 31 marzo al 3 aprile 2025. In coda troviamo anche la video intervista con la Seg. Generale Maria Chiara Prodi.
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero è l’unica istituzione italiana che rappresenta nonsolo gli italiani, ma anche gli italodiscendenti. In tutto il mondo i nostri Consiglieri, così come quelli dei Comitati degli italiani all’estero (Com.It.Es.), da venerdì 28 marzo sono impegnati nel confronto con le nostre comunità nel mondo, molto toccate dall’applicazione del Decreto- legge n. 36 “Disposizioni urgenti in materia di cittadinanza”, che ha determinato la sospensione della trascrizione degli atti di nascita da parte degli uffici anagrafici dei consolati.
La necessità di una riforma era evidente al CGIE, tanto che la sua trattazione era stata individuata quale priorità per l’agenda del primo semestre 2025 perché crediamo nel rafforzamento di una cittadinanza consapevole; l’attualità ha imposto un’accelerazione al processo, nel quale saremo coinvolti per fornire i pareri obbligatori previsti dalla legge. Già da lunedì 31 marzo il Comitato di Presidenza, riunito a Roma, ha avviato interlocuzioni in materia con il sottosegretario di Stato agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale Giorgio Silli, il direttore generale della DGIT del MAECI Luigi Maria Vignali, con le Commissioni Affari esteri dei due rami del Parlamento e con i Gruppi parlamentari per ottenere chiarimenti in merito e condividere le preoccupazioni manifestate dai propri rappresentati, anche in virtù dello strumento legislativo scelto.
Auspichiamo che nel percorso parlamentare di conversione in legge si apportino correttivi al provvedimento; in particolare, va sciolto il nodo relativo al requisito dell’ascendente cittadino italiano di essere nato in Italia o averci vissuto per almeno due anni continuativi prima della nascita del richiedente. Tale misura, unita alla limitazione alle due generazioni, diametralmente opposta alla normativa vigente fino a 24 ore prima, costituisce un cambiamento che non solo disorienta i connazionali nel mondo a causa dell’incertezza sul destino dei già nati, ma pone a rischio il futuro legame del Paese con le sue comunità all’estero.
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Video con Maria Chiara Prodi /Seg. Gen. CGIE)
Ina proposta: CITTADINO ITALIANO CHE NON ABBIA ACQUISITO LA CITTADINANZA DA MADRE O PADRE DEVE AVERE OBBLIGO DI ENTRARE IN TERRITORIO ITALIANO UNA VOLTA OGNI 365 GG DALLA DATA DI OTTENIMENTO DELLA CITTADINANZA.
INFORMAZIONE: questa é la condizione per mantenere la Residenza Permanente in Brasile.
Una proposta: CITTADINO ITALIANO CHE NON ABBIA ACQUISITO LA CITTADINANZA DA MADRE O PADRE DEVE AVERE OBBLIGO DI ENTRARE IN TERRITORIO ITALIANO UNA VOLTA OGNI 365 GG DALLA DATA DI OTTENIMENTO DELLA CITTADINANZA.
INFORMAZIONE: questa é la condizione per mantenere la Residenza Permanente in Brasile.