LA UE CHIEDE IL RILASCIO DELLA BANDA 700 MHz ENTRO IL 2020

IL RILASCIO DELLA BANDA 700 MHz E’ OLTREMODO CONVENIENTE SOLO CON IL CONTESTUALE PASSAGGIO AL DVB-T2 ANTICIPATO AL 2017

(è dimostrato da un puntiglioso studio effettuato dalla REA)

Sono tante le cantonate tecnologiche che l’Italia prende, ma non impara mai la lezione per i troppi misfatti dei politici e l’arretratezza del Ministero dello Sviluppo Economico di Viale America e dell’AGCOM. La più antica è quella della Radio digitale DAB, introdotta in Italia dalla REA già dal 1998 con il primo impianto locale installato a Monte Gennaro da Radio Radio, che solo ora, dopo diciotto anni, le teste di pezza del Ministero e dell’AGCOM vorrebbero far decollare proprio quando gli altri Paesi lo stanno chiudendo in quanto ritenuto obsoleto nell’era della rete digitale. La più recente cantonata, ma la più disastrosa è quella dello switch off televisivo del DVB-T1, costato al cittadino 5 miliardi di euro e agli operatori televisivi più di un miliardo per l’ammodernamento delle reti, quando ministri e sottosegretari incompetenti o in malafede sapevano che di li a poco sarebbe stato sostituito dal DVB-T2. Infatti, il digitale televisivo T2 , alla data dello swtich off, era già in produzione, ma è stato tenuto fermo per far smaltire all’industria dell’elettronica i televisori DVB-T1 che ora troviamo in svendita in quanto, da gennaio 2017 entreranno in commercio televisori con coder integrati per la ricezione T2. Chi ha avuto l’interesse ad affrettare lo switch off al 2010 con una tecnologia di lì a poco già superata? Non era forse più logico e conveniente per il cittadino, per lo Stato e per gli operatori adottare direttamente il DVB-T2 per evitare la doppia spesa che ora dovremo affrontare per l’acquisto di un nuovo decoder o per il cambio del televisore? Con questo giochetto mentre i signori lobbisti dell’elettronica hanno intascato fior di miliardi, i signori delle frequenze, con la complicità del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’AGCOM, hanno ottenuto il bel risultato di distruggere l’emittenza locale con l’accaparramento dei canali pregiati. Tutto questo per incompetenza? Malafede? Interessi privati? Per non sbagliarci diciamo che c’è un po’ di tutto. Proprio in questi giorni il Governo è impegnato a dare una risposta decisiva alla Commissione Europea la quale vorrebbe che entro il 2020 la Banda televisiva 700 MHz (canali 49-60) fosse liberata per assegnarla al servizio della telefonia mobile per il futuro G5 e altro ancora. La solita stampa governativa che riesce a sapere tutto in anticipo, riporta che il Governo è propenso a chiedere alla UE di differire la questione della banda 700 MHz al 2022. Dovendo anche noi come REA dare un parere a Bruxelles e sapendo che queste decisioni sono prese su consiglio delle malevoli volpi del Ministero e Agcom, ci siamo messi subito al lavoro per uno studio di fattibilità sulla proposta UE per capire, con dati alla mano, la reale convenienza per un anticipato rilascio della Banda 700 MHz. Senza entrare nei dettagli dello studio, che potrete richiedere a info@reasat.it , la conclusione è che il rilascio della banda 700 MHz è oltremodo conveniente solo con il contestuale passaggio al nuovo digitale DVB-T2, anticipato al 2017, in quanto consentirebbe di liberare ulteriori risorse radioelettriche per ben 498 programmi con i quali sarà possibile azzerare lo stato di crisi dell’emittenza locale utilizzando frequenze coordinate. Questa nuova opportunità per la tv non si può perderla come si è fatto con il DAB. Oltretutto la REA ritiene che dalla proposta UE può rinascere lo sviluppo tecnologico italiano. Errare è umano, perseverare è diabolico!