( Foto: Missione scalbriniana in Cile)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una testimonianza riportata sul quindicinale PRESENZA della Comunità italiana del Cile a firma di Nello Gargiulo del CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’estero.
70 anni al servizio diretto degli emigranti e per oltre mezzo secolo solo ed esclusivamente dedicato alla Comunità Italiana del Cile. Un anniversario per riportare alla memoria dei connazionali l’impegno e la fedeltà della Missione Cattolica Scalabriniana dedicata all’ assistenza spirituale e materiale degli emigranti.
In Bustamante 180, si costruisce dalla mano dei giovani ed energici Scalabriniani come Il Padre Mascarello e Dal Bello di ricordata memoria, insieme agli emigranti italiani dell’epoca la costruzione di quella che, convergono intitolare alla Madonna del Rosario di Pompei legata all’ Opera del Beato Bartolo Longo esempio di laico realizzatore di opere di accoglienza e di promozione umana.
Una Parrocchia radicata nell’ Archidiocesi di Santiago, ma anche ‘’personale’’ nella formula che prende piede agli inizi degli anni 50 e che poi sarà ratificata dal Concilio Ecumenico Vaticano II con lo scopo di raggiungere persone sparse lungo grandi territori che hanno affinità di origini e vogliono coltivare la fede cristiana.
Alimentare la fede dei connazionali per questi Scalabriniani significava unire questo ‘’terzo pilastro’’ agli due tipici dell’emigrazione Italiana: la capacità di lavoro e la forza dell’unità della famiglia. Quegli emigranti italiani, da espatriati in cerca di una avvenire migliore si trasformeranno in costruttori ed attori dello sviluppo delle società di accoglienza.
Insieme a loro questi Sacerdoti, si attivano come veri costruttori di opere. La Parrocchia italiana così non è solo luogo di culto ma intorno ad essa nascono saloni di accoglienza per le riunioni, un giardino infantile per facilitare l’inserimento al lavoro delle donne, l’Azione Cattolica ed il comitato di azione sociale, il COIA, per provvedere al bisogno di coloro a cui la vita non aveva proprio concesso il sorriso.
Lo stesso periodo Presenza che nasce negli anni 60 sarà l’incaricato di mantenere i legami di italianità tra i connazionali sparsi per il paese.
L’ Associazionismo Regionale italiano a partire dagli anni 70 con il Comitato San Rocco e poi il Circolo Trentino; l’Associazione Ligure e così via trova nella Parrocchia italiana l’ambiente favorevole al suo sviluppo e risveglia religiosità e tradizioni folkloristiche e gastronomiche.
Ma l’0pera di Scalabrini anche in Cile, legge nei segni dei tempi quando si intensificano le correnti migratorie del Continente Latino Americano da un paese all’altro in cerca non solo di lavoro ma anche di ambienti di libertà.
Invece di rinchiudersi in sé stessa rispolvera il proprio Carisma e si apre all’ accoglienza per questa nuova emigrazione creando anche nuove strutture e programmi di assistenza ed inserimento. Quel voto di periferia esistenziale provata nel dolore umano, in Bustamante 180 trova lo spazio per essere segno profetico di quella Chiesa in Uscita di cui Papa Francesco parla con insistenza.
La Parrocchia italiana trascende cosi la propria storia e da italiana unisce anche la connotazione di Latino-Americana. Questo il singolare valore della celebrazione dei 70 anni.
Una lettura della realtà attuale sotto il prisma della Sinodalità (che vuol dire Camminare Insieme) e dell’esperienza passata, assume oggi anche la sfida di una Nuova era di Evangelizzazione da proporre anche alle nuove generazioni di italo-discendenti.
Mons. Scalabrini è scattato agli onori degli altari senza il secondo Miracolo (requisito per passare da Beato a Santo) perché la sua opera, vera Multinazionale della Solidarietà è stata ritenuta dal Pontefice per sé sola un Miracolo ed esempio da considerare per affrontare il grande travaglio dell’emigrazione che affligge oggi più che mai paesi ricchi e paesi poveri.Miracoli e stimoli in questa celebrazione si prendono per mano per riconoscere e rinnovare un nuovo impegno anche come Italiani nel campo non solo della fede e della cultura ma anche del sociale e creare nuove occasioni di formazione e di lavoro per dare forza e dignità al fenomeno
Nello Gargiulo
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