
(Foto: da sinistra Antonello Caponera e Antonio Martino)
La politica non deve rimanere sorda rispetto a delle esigenze imprescindibili.
Di Antonello Caponera (Presidente Comites – Colombia)
Il gran numero di italiani che vive all’estero, circa 60 milioni riguardanti vecchie e nuove generazioni. Oltre 6 milioni sono iscritti all’AIRE (l’Anagrafe degli italiani nel mondo). La questione è: essi rappresentano una risorsa o sono un problema per il nostro sistema politico, che spesso li guarda con indifferenza? In ogni caso, i Comitati degli italiani all’stero che sono il primo nucleo, possiamo dire, un parlamentino che difende e valorizza gli interessi dei nostri connazionali. I rappresentanti di Comites vengono eletti ogni cinque anni e svolgono le loro funzioni gratuitamente. Per votare, gli iscritti AIRE debbono fare espressa richiesta scritta alle autorità consolari. Questo genera una quantità irrisoria di votanti. Lo stesso vale per il CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’estero, che ha le stesse modalità di votazione. La soluzione sarebbe quella di promuovere il Ministero degli Italiani nel Mondo. Speriamo che la politica non sia sorda a questa esigenza, ormai diventata imprescindibile.
—————————–
C’è ancora molto da fare sul piano degli scambi scientifici e culturali
Di Antonio Martino (Professore a Pisa e all’Università Salvador di Buenos Aires)
Nei 25 anni che ho insegnato in Italia non mi ricordo un Governo che si sia occupato particolarmente degli italiani all’estero. E pensare che si tratta di un’altra Italia, cioè, di 60 milioni di italiani e cittadini di origine italiana che vivono fuori dal Paese. Io che attualmente vivo in Argentina, dove il 40% della popolazione è di origine italiana, posso testimoniare quanto essi hanno contribuito notevolmente allo sviluppo Sociale, politico ed economico del Paese. Per quanto riguarda, poi, specificamente la creazione di un Ministero per gli italiani nel Mondo, pur avendo delle remore rispetto alle soluzioni burocratiche, penso che vale la pena di provare per vedere se si può fare qualcosa. Ad esempio, per quanto riguarda i rapporti in ambito scientifico e Universitario, per la conoscenza reciproca degli studenti, per il riconoscimento dei titoli di studio, ecc. In questi settori obiettivamente rimane ancora molto da fare per l’Italia e per gli italiani all’estero.
———–
Sono intervenuti in Precedenza
Rainero Schembri (Giornalista); Orlando Santoro (Comites-Caracas); Fabio Gentile (Prof. Scienze politiche a Fortaleza – Brasile); Antonio Diomede (Presidente REA); Vito Bruschini (Scrittore); Salvatore Milanese (Seg. PD Brasile); Fabbrizio Abbate (Responsabile Rapporti Istituzionali della REA); Fernando Biffignandi (Direttore Il Mondo Italiano/Porto Alegre Brasile); Sergio Buono (Generale e Presidente Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito)
More Stories
Al Vascello ‘La pulce nell’orecchio’ di Faydeao
Al Vascello di Roma Erodiade di Giovanni Testori con Francesca Benedetti
Durissime critiche al Consolato Onorario di Fortaleza (Brasile) a firma di Fabio Gentile e Talita Fermanian.