
(Foto: sullo sfondo della capitale Quito dell’Ecuador, da sinistra Daniel Noboa e Salvatore Foti
Abbiamo chiesto a Salvatore Foti, Presidente del Comites dell’Ecuador (il Comitato degli Italiani nel Paese Sudamericano) di commentare la rielezione del Presidente Daniel Noboa. Di seguito riportiamo la sua riflessione.
Di Salvatore Foti
Il 13 aprile, Daniel Noboa è stato rieletto Presidente dell’Ecuador, ottenendo il 56% dei voti contro il 44% della candidata di sinistra Luisa Gonzàles. Più di 10 punti di differenza per quello che in realtà era stata preannunciata come una contesa elettorale che si sarebbe definita ‘voto a voto’. E forze per questo, Luisa Gonzales ha denunciato presunte irregolarità e richiesto il riconteggio di 1.729 urne, anche se finora non sono emerse prove concrete di frode.
Noboa, 37 anni e rampollo di una delle famiglie tra le più facoltose del Paese, ha consolidato il suo consenso paventando soprattutto il ritorno di Correa, ex Presidente di sinistra, che a suo dire avrebbe fatto diventare l’Ecuador un Paese ancora più povero e più corrotto e insicuro di quanto già lo sia. Infatti, l’Ecuador resta ad oggi uno dei Paesi più violenti del Sudamerica e anche a livello economico e sociale i problemi sembrano insormontabili.
Facile capire, dunque, che il suo mandato della durata di 4 anni sarà senz’altro tutto in salita e sarà difficile confidare in un consenso che potrebbe diventare presto frustrazione da parte di una popolazione che clama per i diritti più elementari a cui, purtroppo, Noboa che governa dal 2023 non è riuscito a dare nessuna soluzione.
Non resta che confidare che questo nuovo trionfo lo trovi più preparato e capace ad affrontare e vincere le sfide che il Paese esige.
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