PORTIAMO L’ITALIA IN TESTA ALLO SVILUPPO TECNOLOGICO DELLE TELECOMUNICAZIONI U.E.

PORTIAMO L’ITALIA IN TESTA ALLO SVILUPPO TECNOLOGICO DELLE TELECOMUNICAZIONI U.E.

(lo studio della REA consegnato all’AGCOM nella consultazione del 22 aprile 2016) 

Si è conclusa positivamente la consultazione AGCOM e REA con un confronto tecnico circa l’opportunità del superamento definitivo dello standard televisivo SD/MPEG2 e con gradualità dell’MPEG4, per adottare l’innovativo T2/H265 a partire dal 2018. Questa è stata la proposta della REA unita alla necessità del rilascio contestuale della Banda 700 MHz come richiesto dalla Commissione Europea. Il progetto REA viene incontro sia al recupero tecnologico dell’Italia rispetto a Francia, Germania e Regno Unito per l’introduzione entro il 2018/2020 della banda larga mobile sia al definitivo assetto del sistema televisivo con la previsione di una nuova pianificazione basata sull’uso efficiente dello spettro mediante assegnazioni agli operatori di rete di porzioni di banda anziché di interi canali per la maggiore disponibilità di capacità trasmissiva permessa dall’introduzione del DVB-T2/H265. La REA ha consegnato all’AGCOM uno studio dettagliato dell’operazione che prevede un ricavo d’asta di 2,5 miliardi di euro per il rilascio della Banda 700 MHz dai quali verrebbero stornati max 1 miliardo per un “bonus” da erogare all’utenza per l’acquisto del nuovo decoder T2/H265 collegabile anche alla rete internet e max 1 miliardo di euro per l’ammodernamento delle reti di diffusione. Pertanto, rimarrebbe un attivo di 500 milioni di euro nel bilancio dello Stato. Ovviamente, secondo le previsioni della REA, alcun risarcimento “rottamazione” dovrebbe essere concesso a quegli operatori di Rete nazionali che lasceranno le frequenze della Banda 700 MHz ricevute gratuitamente, ma che hanno altre frequenze di utilizzo nella Banda 500/600 MHz per l’incremento di capacità trasmissiva introdotta dallo standard H265. Il Progetto REA va nella direzione del “buon governo” per il rinnovamento del Paese, ma Antonello Giacomelli, sottosegretario alle comunicazioni, nel suo intervento alla IX Commissione Trasporti, sull’argomento ha anticipato che il Governo è orientato a differire al 2025 il rilascio della banda 700 MHz in quanto sarebbe impopolare accollare all’utenza il costo del nuovo decoder. Ma, a questo punto, il Governo dovrebbe dirci come vorrebbe impiegare i prevedibili 2,5 miliardi di euro ricavati dall’asta delle dodici frequenze (canali 49-60). Per caso intende impiegarli per risarcire le Reti nazionali per frequenze avute gratuitamente dallo Stato? Il dibattito è aperto. Vedremo come andrà a finire, ma c’è da aspettarsi di tutto. 

San Cesareo, 23 aprile 2016 

                               REA – Radiotelevisioni Europee Associate