FIRMA LA PETIZIONE

“La petizione lanciata da Rea, l’Associazione delle emittenti televisive e radiofoniche locali dei Paesi dell’Unione Europea, per “salvare le radio televisioni locali”.

Le emittenti Televisive LOCALI rischiano la chiusura. E’ una tragedia nazionale di enorme portata costituzionale ed umana l’odissea attraversata dalle 450 piccole e medie televisioni locali a seguito dell’imminente pericolo di chiusura della propria attività editoriale per tre ordini di motivi:

  1. mancanza delle frequenze necessarie per consentire la prosecuzione dell’attività editoriale svolta incessantemente da 46 anni dalle locali grazie alla sentenza della Corte 28 luglio 1976, n. 202. Basterebbe che Mise e AGCOM, d’accordo tra loro, concedessero alle locali il mux n. 12* per evitare un disastro occupazionale annunciato (5.000 dipendenti – più di 1.000 giornalisti – indotto di migliaia di addetti- opportunità per migliaia di giovani nel settore tecnico e giornalistico)
  2. elevati costi d’affitto della capacità trasmissiva necessaria a diffondere i programmi con il nuovo standard DVB-T2. Trattasi mediamente di euro 70 mila euro annuali + IVA + oneri accessori. Sono affitti insostenibili imposti senza regole dai nuovi monopolisti RAI e Ei Towers per ragioni di business piuttosto che di servizio d’interesse generale.
  3. per la discriminatoria ripartizione del “fondo per il pluralismo dell’informazione e nuove tecnologie” (DPR 146/17) che assegna l’80,75% dei contributi statali a un ristrettissimo numero di emittenti che in sette anni ha incassato circa 770 milioni di euro lasciando sul lastrico le rimanenti 1.450 emittenti del settore.

Invitiamo il Capo dello Stato e gli Organi parlamentari affinché intervengano per porre fine all’odissea dell’emittenza locale e per il rispetto della Costituzione, articoli 21 e 41, della quale sono garanti.