
(Foto: nei riquasri da sinistra Fabio Porta e Fabio Niosi).
Un Ministero e l’accordo UE-Mercosur auspicati dagli italiani all’estero
Di Fabio Porta (Deputato eletto nella Circoscrizione Sud America)
Da più parti arriva un pressante appello per avere un Ministero degli italiani nel Mondo, e quindi una maggiore attenzione per gli italiani all’estero, sia da parte del Governo che delle istituzioni italiane. Una richiesta che diventa sempre più forte perché gli attacchi agli italiani nel mondo, alle loro politiche, ai loro progetti ormai è diventata notevole, e questo proprio in un momento in cui dovremmo fare esattamente il contrario. Dovremmo, cioè, valorizzare il potere economico, culturale, e istituzionale di una realtà che riguarda oltre 60milioni di italo discendenti, di cui 6 milioni con cittadinanza italiana che vivono all’estero. Occorrono, in sostanza, politiche serie capaci di condurci fuori dalla crisi economica internazionale per collocarci al centro di un dibattito politico mondiale. In questo contesto l’Italia potrebbe insegnare tantissimo in materia di cooperazione, di multiculturalità e multilateralismo.
Questa maggiore attenzione per le nostre collettività avrebbe anche un valore strategico di rafforzamento dell’Unione Europea. Basti pensare, ad esempio, all’accordo tra l’Unione Europea e il Mercosur, il Mercato comune dei Paesi meridionali del Sud America, composto per il 50% da cittadini di origine italiana. Possiamo solo immaginare quale peso all’interno di questo accordo l’Italia e l’Europa potrebbero esercitare in termini di proiezioni, di scambi e di risposta a chi vuole mettere dazi e imposte sul commercio internazionale.
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Cercare l’interscambio lavorativo è un atto dovuto
Di Fabio Niosi (Direttore rapporti internazionali della Società Italiana di Santos (Brasile)
Oggi più che mai sarebbe utilissimo avviare l’istituzione di un Ministero degli italiani nel Mondo che possa aumentare i rapporti e gli scambi di informazione tra l’Italia e gli italiani che lavorano all’estero. Prendo ad esempio la mia impresa, la Efiko International, con sede a Santos. Si tratta di un ‘impresa registrata in Brasile e attraverso la quale noi inviamo e mandiamo molti infermieri laureati a lavorare nei migliori ospedali italiani.
Questa attività rappresenta, nel suo piccolo, un importante punto di comunicazione tra l’Italia e l’estero, Essa si basa sul fatto che esiste una consistente mancanza di personale socio-sanitario in Italia. Inoltre, va incontro all’esigenza di ripopolare il nostro Paese. In ogni caso, per noi italiani all’estero essere a conoscenza delle problematiche riguardanti l’Italia può risultare di grande utilità. Lo stesso vale per l’Italia rispetto alle varie comunità italiane attive all’estero. In entrambi i casi la costituzione di un Ministero degli Italiani nel Mondo può risultare estremamente utile e, quindi, rappresenta un atto dovuto da parte delle istituzioni italiane.
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Sono intervenuti in Precedenza
Rainero Schembri (Giornalista); Orlando Santoro (Comites-Caracas); Fabio Gentile (Prof. Scienze politiche a Fortaleza – Brasile); Antonio Diomede (Presidente REA); Vito Bruschini (Scrittore); Salvatore Milanese (PD); Fabbrizio Abbate (Responsabile Rapporti Istituzionali della REA); Fernando Biffignandi (Dirige la pubblicazione ‘Il Mondo Italiano’ nel Rio Grande do Sul – Brasile); Sergio Buono (Presidente Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito); Antonello Caponera (Presidente Comites – Colombia); Luigi Maccotta (Ambasciatore); Antonio Martino (Professore di Scienze Politiche Buenos Aires e Pisa).
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