Accordo Mercosur- UE: per gli italiani in Sud America va attivato subito

(Foto: bandiere del Mercosul e dell’UE)

A lanciare l’iniziativa del webinar è stato Salvatore Milanese, responsabile a San Paolo del Brasile della Pantalica partners, nota società di consulenza aziendale e finanziaria. “Stiamo cercando”, spiega Milanese (che è anche segretario del Partito Democratico italiano in Brasile) “di avviare una serie di incontri trasversali tra italiani e brasiliani per premere insieme sull’Unione Europea, affinché si dia finalmente il via all’accordo Mercosur – UE”.

Prima di andare avanti occorre ricordare che l’accordo definitivo  tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) è stato raggiunto il 6 dicembre 2024 a Montevideo, dopo 25 anni di negoziati. In quella circostanza, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Si tratta di un accordo vantaggioso per tutti, che recherà benefici importanti per i consumatori e le imprese di entrambe le parti. L’accordo è imperniato sull’equità e i benefici reciproci. Abbiamo recepito i timori dei nostri agricoltori e agito di conseguenza. Oltre 350 prodotti dell’UE sono ora protetti da un’indicazione geografica. Mentre le nostre norme sanitarie e alimentari europee rimangono intoccabili. È questa la realtà di un accordo che consentirà alle imprese dell’UE di risparmiare 4 miliardi di Euro  all’anno di dazi all’esportazione”.

Ora siamo nella fase di ratifica dell’accordo, ma la situazione si presenta sempre complicata. “Il problema”, ha spiegato nel corso dell’incontro collettivo in chat organizzato dalla Pantelica Partners (che ha coinvolto numerosi esponenti della Comunità italiana in Brasile), il deputato italiano eletto in Sud America Fabio Porta ha sostenuto che  “non c’è più tempo da perdere, se gli europei, e quindi anche gli italiani, non vogliono perdere una grandissima opportunitunità”. Per Porta, “la presenza di milioni di discendenti italiani nei quattro Paesi del Mercosur e i forti legami esistenti tra il Brasile e l’Italia, protrebbero imprimere la spinta decisiva alla ratifica di un accordo molto vantaggioso per le imprese italiane, soprattutto di piccole e medie dimensioni”.

Dello stesso avviso si è dichiarato durante l’incontro collettivo anche l’Ambasciatore ed ex Ministro delle Finanze del Brasile  Rubens Ricupero. “Credo”, ha dichiarato Ricupero, “che la maggior parte delle obiezioni non ha più alcuna ragione d’essere.  Molte perplessità, soprattutto degli agricoltori francesi, sono state ampiamente superate. Anche il Brasile ha tutto l’interesse ad avviare quanto prima questo accordo, soprattutto in questo momento di difficoltà registrato dai rapporti con gli Stati Uniti e della politica dei dazi perseguita dal Presidente Trump”.

Nel dibattito sono poi intervenuti come relatori numerosi esperti tra cui Roberto Panzarani (Vicepresidente dell’Associazione di amicizia Italia Brasile), Armando Patriarca (in rappresentanza del Presidente del Circolo Italiano di San Paolo, José Lorenzo Messina), Pietro Regazzoni e Marco Contardi (della Fondazione Getulio Vargas in Europa e Brasile), nonché  Gabriele Tusa (studio Tusa).

Da parte nostra riteniamo di poter aggiungere che l’Europa comincia a correre il serio rischio che i Paesi Mercorsur, ormai stanchi di aspettare una ratifica che non arriva mai, finiscano per concentrarsi su altri mercati. Il gigante Brasile, ad esempio, sta assumendo un ruolo sempre più importante all’interno dei Paesi BRICS, composto oltre che dagli altri  Paesi fondatori (Russia, India, Cina e Sud Africa) anche da 5 nuove e importanti adesioni, mentre altri dieci Paesi già stanno bussando alla porta. Quando si dice ‘chi si ferma è perduto’.

Rainero Schembri

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