
(Foto: sullo sfondo di Civitavecchia nel Lazio la Nave-Scuola ‘Brasil’)
Di Rainero Schembri
Il 7 settembre scorso, come ogni anno, il Brasile ha festeggiato la sua indipendenza. Quest’anno, per l’occasione, l’Ambasciata brasiliana in Italia con a capo l’Ambasciatore Renato Mosca, ha previsto una gradita sorpresa: la possibilità di visitare la Nave Scuola ‘Brasil’ capitanata Rodrigo Monteiro Lazaro e attraccata Civitavecchia per consentire una visita aperta al pubblico. Come da previsione, l’iniziativa ha raccolto un grande successo di partecipazione.
Ma prima di andare avanti, due parole sul modo in cui il Brasile è diventato indipendente dal Portogallo. Ebbene, per sfuggire all’assedio di Lisbona da parte delle truppe francesi di Napoleone I, la famiglia regnante portoghese di Bragança si è trasferita nel 1808 in Brasile. Qui rimase per 13 anni, facendo di Rio de Janeiro la capitale di fatto dell’Impero portoghese.
Nel 1821 il Monarca Giovanni VI è tornato in Portogallo lasciando in Brasile suo figlio Dom Pedro I come reggente. Nel frattempo si è maturato tra i brasiliani un forte desiderio di diventare indipendenti, cosa che è avvenuta il 7 settembre del 1822, per mano proprio di Dom Pedro. In pratica, a seguito di una petizione popolare, Dom Pedro si rifiutò di ubbidire all’ordine di tornare in Portogallo. Fu così che con il suo Proclama ‘Indipendenza o morte, pronunciato sul fiume Ipiaranga, vicino a San Paolo, il Brasile poté diventare definitivamente uno Stato indipendente.
Tornando, infine, alla Nave Scuola ‘Brasil’, va sottolineato che nel corso della sua vita la nave è stata oggetto di diversi aggiornamenti tecnologici raggiungendo uno degli standard tra i più elevati a livello internazionale.
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