Tavolo Tv 4.0 – REA: Ricavare oltre 1 miliardo dalle frequenze tv si può

Tavolo Tv 4.0 – riassegnazione delle frequenze banda 700 Mhz – secondo switch-off al DVB-T2

(Ricavare oltre un miliardo dalle frequenze televisive si può)

            La Rea – Radiotelevisioni Europee Associate – contesta la modalità con cui il Ministero dello Sviluppo Economico vuole assegnare le frequenze televisive, in concomitanza con l’avvio del 5G, radiotelefonia e dati di quinta generazione.

Le Modalità sono state scritte dal passato Governo in linea con  l’obbiettivo di favorire le  Reti Nazionali e non seguire lo sviluppo del settore, impedendo  l’ingresso di altri operatori e colpendo per l’ennesima volta il settore delle televisioni locali, aggredito dalla crisi e dalle illogiche scelte dell’ultimo decennio della politica. La Rea ha proposto sin da aprile di quest’anno ad AGCOM un uso razionale delle frequenze che con la nuova tecnologia del DVB-T2 portano alla triplicazione del numero di canali trasmissibili, permettendo la messa a gara di almeno metà delle frequenze, mentre invece si spacciano come insufficienti e quindi che debbono essere date TUTTE alle Reti Nazionali ed addirittura tolte in gran parte alle Televisioni Locali. E’ appena da ricordare che le TV Locali danno occupazione a oltre 4000 dipendenti in grande parte giornalisti, e sono una fattore di pluralismo culturale e sviluppo per le aziende locali dei territori.  Senza contare che proprio le Tv e Radio locali sono alla base dell’esistenza delle stesse Reti Nazionali con la sentenza del 1977 della Corte Costituzionale.

  Se questo Governo del cambiamento non vuole valutare la proposta sviluppata dalla Rea, rischia di esporre ulteriormente a procedure di infrazione che la UE ha dovuto avviare all’Italia a causa della scellerata attuazione del primo passaggio al digitale anni 2010-2012.

In conclusione si invita nuovamente l’attuale Governo a valutare come meglio gestire il passaggio al digitale di secondo tipo, generando introiti di oltre un miliardo di €, quantomai necessari al bilancio dello stato, al contempo salvaguardando gli occupati del settore TV Locale e aprendo la possibilità di nuova occupazione per operatori e reti TV Nazionali e Locali in linea con il progetto esposto dal Ministro Luigi Di Maio di creare in Italia la “Netflix della Televisione di qualità”.