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AUTUNNO INCANDESCENTE PER L’EMITTENZA LOCALE
  • Comunicati
Ago19

AUTUNNO INCANDESCENTE PER L’EMITTENZA LOCALE...

scritto da Antonio Diomede

AUTUNNO INCANDESCENTE PER L’EMITTENZA LOCALE (questa volta si tratta di vita o di morte per molte tv locali) Riprendiamo il discorso da dove lo avevamo lasciato a luglio sui provvedimenti progettati dal MiSE e dall’AGCOM a completamento della strategia “Ammazza emittenti tv locali” per favorire le Reti Nazionali e le Telecoms. Dopo il fallimentare Piano di Assegnazione delle Frequenze televisive terrestri, dopo i Bandi farsa del MiSE, dopo l’assurda pianificazione LCN, AGCOM e MiSE, hanno avuto la faccia tosta di proporre alle locali canoni annuali non più calcolati sulla percentuale del fatturato, ma standardizzati per fasce numeriche di popolazione con cifre comprese tra i 60 e 110 mila euro/anno. La protesta delle emittenti locali si è fatta sentire in tutte le sedi politiche e istituzionali attraverso il durissimo confronto REA/AGCOM del primo luglio conclusosi con una resa parziale dell’Autorità la quale, nella riunione di Consiglio del 5 agosto, ha deciso di “congelare il provvedimento” in attesa di un diverso assetto radiotelevisivo promesso dal Governo. Soddisfatti del primo risultato, dunque, dobbiamo pensare al futuro visto e considerato che la richiesta al Governo per un diverso assetto radiotelevisivo è stato espressamente e ripetutamente sollecitata dalla REA. Per essere chiari il riassetto sarà tale se verrà varata una legge di bonifica di tutto il settore radiotelevisivo a cominciare dalla gestione dello spettro, della numerazione LCN,  del sostegno economico alle radio e tv locali (tra cui la 448 e le provvidenze editoria) legato alla qualità della programmazione. Insomma, a settembre ci giochiamo la partita finale per la vita dell’emittenza locale e dell’articolo 21 della Costituzione. La domanda che tutti ci poniamo è se, con una categoria così divisa, individualista e isolata dal contesto produttivo, potrà farcela. Questa volta non si tratta di trovare espedienti per salvarsi individualmente per...

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IL PORCELLUM RADIOTELEVISIVO (gli effetti disastrosi sull’occupazione e sulla libera informazione)
  • Comunicati
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Mag24

IL PORCELLUM RADIOTELEVISIVO (gli effetti disastrosi sull’occupazione e sulla libera informazione)...

scritto da Antonio Diomede

Un’altra emittente  televisiva locale, al secondo anno del digitale terrestre, è in serie difficoltà per l’esubero della forza lavoro rispetto ai ricavi. Si tratta della storica marchigiana TVRS di proprietà della Beta Spa. In una nota dei sindacati confederali di base si legge: ““…Ciò è tanto più incomprensibile e odioso se si guarda ai bilanci di tutti questi anni e alla qualità di aiuti che sono stati erogati a vario titolo dalle Istituzioni Pubbliche…” Se non conoscessimo l’Editore, in quanto associato REA, qualche dubbio sull’onestà e  capacità imprenditoriale lo avremmo avuto. Le ragioni del paventato ridimensionamento del numero dei  dipendenti preannunciato dall’Azienda sono ben altre.  I sindacati parlano come se non sapessero che  c’è stato uno switch off  che ha distrutto il 70% delle tv locali per mano del “Porcellum Televisivo” programmato dal precedente governo Berlusconi in favore di Mediaset , RAI  e  Telecoms. Attaccare le Reti nazionali e le Telecoms per i privilegi che  hanno ricevuto con il  Porcellum Radiotelevisivo non conviene. Qualcuno nel sindacato potrebbe dire “tengo famiglia” e, poi, sarebbe una puntura d’ago sulla groppa di un elefante. E’ meglio attaccare le  locali che per garantire quel pluralismo  informativo tutelato dalla Costituzione (altrimenti ci sarebbero solo le Reti nazionali) beneficiano di alcune misure di sostegno economico previste dalla legge 448/98 e da sporadici benefici elargiti da alcune Amministrazioni locali. Il fondo  della 448/98 è mediamente di 100 milioni  di euro/anno, erogati a singhiozzo, in favore dei 1.780 soggetti tra radio e tv locali che nonostante il continuo calo degli ascolti e della pubblicità, grazie alla disastrosa gestione ministeriale del digitale televisivo terrestre, altrimenti detto Porcellum Radiotelevisivo, hanno garantito  6.000 posti di lavoro. Sono mollichelle se si considera che la RAI incassa 1,8 miliardi di euro dal canone e 1,9 miliardi di...

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La REA scrive a Cardani, Passera e Vari
  • Comunicati
Apr22

La REA scrive a Cardani, Passera e Vari

scritto da Antonio Diomede

Ecco il testo della lettera inviata dal Presidente della REA Antonio Diomede. Con riferimento alla conversazione del 20 marzo u.s., intercorsa tra Lei e la delegazione REA rappresentata dal Presidente Antonio Diomede, relativamente ai seguenti argomenti:  revisione delle metodologie relative al rilevamento degli ascolti radiofonici e televisivi;  diversa destinazione dei sei canali televisivi, ex beauty contest;  contenzioso accumulatosi sui diritti connessi con la Società Consortile Fonografici (SCF) e rinnovo convenzione SIAE/Associazioni su licenze diritto d’autore;  si torna a ribadire quanto segue  Quanto al rilevamento delle indagini di ascolto, sia radiofonici sia televisivi, si invita l’Autorità a dettare regole ben precise affinché cessi definitivamente “il balletto dei numeri” effettuato dalle società Eurisko e Auditel il quale finisce per danneggiare le emittenti locali, gli inserzionisti e i consumatori per via di dati e classifiche manipolabili ed incontrollabili per i quali, com’è noto, sono mediamente in gioco 4 miliardi di euro di pubblicità televisiva e 500 milioni di euro di pubblicità radiofonica. In particolare si evidenzia il conflitto d’interessi della società Auditel il cui maggiore azionista (RAI e MEDIASET) opera con pieni poteri per rilevare il dato alle proprie imprese e alle concorrenti nazionali e locali creando turbativa e distorsione nei mercati della pubblicità e del consumo. Riguardo alla metodologia di rilevamento si sottopone all’attenzione dell’Autorità la necessità di determinare appropriati “Protocolli” ai quali le società rilevatrici dovranno attenersi per rendere trasparenti e “certificabili” le indagini. A tal proposito la REA ritiene superata sia l’indagine CATI (telefonica) sia l’indagine effettuata mediante “meter” e che sia giunta l’ora d’instradare il rilevamento attraverso la rete internet la quale, oltre a disporre milioni di indirizzi di posta elettronica, suddivisi per generi, età, professione e aree geografiche, consente la elaborazione dei dati in tempo reale, con assoluta trasparenza e con bassissimi costi di gestione. Pertanto la REA non riconosce le indagini Eurisko/Auditel e chiede all’Autorità che sull’argomento promuova un’indagine conoscitiva al fine di acquisire ulteriori elementi dagli operatori radiotelevisivi, dagli inserzionisti e dai consumatori per, poi, deliberare entro brevissimo tempo;  Quanto al ripristino della convenzione SIAE/SCF/Emittenti, con la quale determinare le condizioni di rilascio delle rispettive licenze, la REA chiede la convocazione del Tavolo sul Diritto d’Autore istituito presso l’Autorità;  Quanto alla destinazione delle sei frequenze televisive, ex beauty contest, la REA invita ancora una volta l’Autorità ad intervenire presso il Ministro Corrado Passera affinché quelle risorse vengano utilizzate per riparare quel disastroso Piano di Assegnazione delle frequenze che se lasciato così com’è, oltre alla sterzata anticostituzionale, in termini di “costo sociale e occupazionale” è prevedibile che si spenda più di quanto si potrà ricavare dalla loro vendita. A tal ultimo proposito, si coglie l’occasione per esprimere l’indignazione delle emittenti locali per la spregiudicatezza con cui l’Autorità ha emesso la nuova delibera LCN 237/13/CONS. Già in sede di consultazione pubblica la REA aveva denunciato l’atteggiamento compiacente dell’Autorità verso le emittenti nazionali MTV, DeeJay e la7, ultime arrivate sul video, di proprietà dei noti gruppi l’Espresso e Telecom ai quali, grazie ai loro appoggi politici e lobbistici, è stato regalato il 7 – 8 e 9 del telecomando. Pertanto la REA contesta in toto la delibera 237/13/CONS in quanto il suo contenuto dimostra chiaramente che l’Autorità non solo non ha rispettato le sentenze del Consiglio di Stato, ma ha compiuto una spregevole azione punitiva verso 25 emittenti locali storiche cacciandole dal primo arco di numerazione del telecomando per confinarle nel secondo, settimo e decimo arco. A nostra memoria neppure l’ex Garante Santaniello si sarebbe mai permesso di sbeffeggiare un settore editoriale che per importanza culturale, radicamento sul territorio e impiego di risorse occupa oltre diecimila addetti. La REA ritiene che siffatta Autorità non abbia il crisma dell’indipendenza e dell’imparzialità e che i suoi componenti, in toto, o quanto meno il Suo Presidente, persona di evidente buona fede, bene farebbero a trovare il coraggio di consegnare il mandato nelle mani di coloro che li hanno spinti a tali...

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La REA incontra il Presidente AGCOM Angelo Cardani
  • Comunicati
Mar24

La REA incontra il Presidente AGCOM Angelo Cardani

scritto da Antonio Diomede

L’annunciato incontro tra la REA e il Presidente AGCOM, Angelo Cardani, si è svolto il 20 marzo scorso presso la sede dell’Autorità di Roma. Il Presidente della REA, Antonio Diomede, assistito dai consiglieri Salvatore Riso per il settore radiofonico e Gabriele Betti per il settore televisivo, ha francamente rappresentato al Prof. Cardani l’elevato grado di sofferenza dell’emittenza locale in ordine alle problematiche collegate alla ingestibile pianificazione delle frequenze, alle indagini di ascolto radiofoniche e televisive, al cattivo esercizio del diritto d’autore da parte di SIAE e SCF  che penalizza radio, tv, autori, editori, artisti e operatori della comunicazione artistica e del mercato discografico indipendente. Un particolare richiamo è stato manifestato dal Presidente Diomede sulla necessità di introdurre una delibera LCN (numerazione automatica canali sul telecomando) rispettosa della presenza storica delle emittenti locali sul territorio piuttosto che privilegiare le nazionali musicali “ultime arrivate” sul video. L’incontro si è concluso con una presa d’atto del Presidente Cardani sullo stato di disagio del settore impegnandosi a esaminare con la massima attenzione le proposte della REA anche mediante la convocazione dei Tavoli già istituiti sulle indagini di ascolto e sul diritto d’autore. Al termine dell’incontro, Antonio Diomede, ha dichiarato: “… ho avuto l’impressione che il Prof. Cardani si trovi a presenziare un’Autorità che non potrà fare  nulla di nuovo rispetto alla precedente gestione Calabrò sottomessa al volere degli interessi delle lobby quale espressione delle congregazioni dei partiti che hanno governato il Paese. Pertanto se entro breve tempo non vedremo una inversione di rotta dell’AGCOM, sulla sua indipendenza dal Potere Politico dominante, svilupperemo nel Paese e nel Parlamento neo eletto una forte azione di riforma dell’Autorità e lavoreremo per la demolizione del...

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