LA REGIONE PUGLIA SI ASSOCIA AL RICORSO DELLA REA CONTRO AGCOM (per l’annullamento della Delibera 480/14/CONS) Il 14 gennaio 2015 si riunisce la Camera di Consiglio del Tar Lazio per esaminare, in via preliminare, le motivazioni esposte dalla REA – Radiotelevisioni Europee Associate – a sostegno dell’annullamento della Delibera AGCOM 480/14/CONS la quale determina la dismissione di 76 frequenze televisive recentemente assegnate alle emittenti locali in seguito al passaggio alla tv digitale. La dismissione è conseguente ai reclami dei Paesi confinanti (Croazia, Slovenia, Malta) per le interferenze provocate da frequenze “non coordinate” in sede europea, dunque, considerate “abusive” benché siano state regolarmente pianificate dall’AGCOM italiana e rilasciati diritti d’uso ventennali dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il danno è enorme. In sostanza si tratta di prevedere la chiusura di centinaia di emittenti locali con la perdita di almeno 1500 posti di lavoro. Le emittenti penalizzate sono maggiormente quelle che operano sulla dorsale adriatica e della Sicilia e le regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana. La più colpita è la Regione Puglia che si è costituita nel giudizio a fianco della REA. La comunicazione è stata data alla stampa questa mattina nella quale si legge: “È stato depositato al Tar Lazio giovedì 8 gennaio l’atto di costituzione col quale la Regione Puglia si associa al ricorso della REA contro la delibera dell’Autorità Garante per le comunicazioni (Agcom), che prevede la soppressione delle emittenti televisive private che irradiano interferenze verso i Paesi europei confinanti. Lunedì 12 verrà depositata anche la memoria difensiva in cui sarà “argomentato il pregiudizio che la comunità pugliese subisce dal provvedimento Agcom 480/14/CONS”. Nel renderlo noto, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ricorda che la battaglia a difesa del pluralismo dell’informazione televisiva è stata dichiarata dall’intera Assemblea regionale pugliese e fatta propria...
LA NUOVA PIANIFICAZIONE AGCOM DEL DTT –URGE IL RIASSETTO RADIOTELEVISIVO...
scritto da Antonio Diomede
LA NUOVA PIANIFICAZIONE AGCOM DEL DTT –URGE IL RIASSETTO RADIOTELEVISIVO PER SALVAGUARDARE IL DIRITTO DELLE LOCALI A POSSEDERE UN TERZO DELLE RISORSE RADIOELETTRICHE SULLA BASE DELLA CAPACITA’ TRASMISSIVA COORDINATA (entro la fine dell’anno verranno rottamati 19 canali assegnati alle tv locali ) La delibera porta la data del 23 settembre 2014, ma è stata pubblicata sul sito dell’Autorità poche ore fa con il numero 480/14/CONS. Riporta con molta dovizia di particolari le risultanze delle audizioni con riferimento ai contributi dei soggetti auditi tra cui la REA. Leggendo alcuni passi della delibera traspare con molta chiarezza una sorta di “autocritica” su come è stato attuato lo switch off arrivando perfino a dire che c’è bisogno di “…..quel recupero di credibilità internazionale che solo una definitiva e rapida soluzione delle problematiche interferenziali con l’estero può garantire all’Amministrazione italiana” . E’ un “mea culpa” molto significativo che ammette il disastro provocato da una pianificazione non rispettosa degli accordi con i Paesi confinanti. Ma non è tutto. L’Autorità, accogliendo le proposte della REA per risanare il settore, indica nelle sue considerazioni preliminari, la necessità di assegnare alle locali un terzo delle risorse radioelettriche sulla base della capacità trasmissiva delle frequenze coordinate affermando “ …. considerato che allo stato, tenuto conto degli esiti della gara per l’assegnazione di multiplex nazionali, il numero di reti nazionali risulta pari a 20. Pertanto, la proporzione di un terzo delle risorse da destinare alle reti locali o, più precisamente, un terzo della capacità trasmissiva per diffondere programmi locali, è garantita dalla disponibilità di almeno 10 reti locali in ciascuna Regione” . A tal proposito la delibera contiene un prezioso contributo interpretativo da sempre sostenuto dalla REA quando afferma: “….. Di fatto, quello che si può osservare a digitalizzazione avvenuta, è che certamente...
RISOLUZIONE FINALE CONFERENZA NAZIONALE REA...
scritto da Antonio Diomede
Conferenza Nazionale REA – Radiotelevisioni Europee Associate (per un riassetto radiotelevisivo rispettoso della libertà d’informazione e d’impresa) Milano, 2 ottobre 2014 – Centro Congressi NH Hotels RISOLUZIONE FINALE La Conferenza Nazionale REA del 2 ottobre 2014, svoltasi a Milano nell’ambito dell’ IBTS, ha trattato i temi più sensibili che toccano l’emittenza locale italiana nel quadro generale dell’assetto radiotelevisivo nazionale ed europeo. La Conferenza ha approvato la relazione del Presidente, Antonio Diomede, nella quale si denunciano le gravissime responsabilità del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) per la crisi che attraversa il settore dovuta principalmente sia alle violazioni di legge che a comportamenti di malgoverno nel processo dello switch off televisivo generando la demolizione di un comparto di alto livello occupazionale che impiegava oltre 5 mila posti di lavoro ora ridotti a 2.200 con una perdita secca di 2.800 unità lavorative. La Conferenza Nazionale REA , consapevole del difficile momento politico ed economico del Paese, si appella all’unità della categoria per portare avanti un sano programma di risanamento del settore radiotelevisivo locale. A tal proposito, la Conferenza ritiene che un simile programma si possa realizzare attraverso l’adesione massiccia alla REA abbandonando quelle associazioni ritenute corresponsabili dello sfascio del settore tuttora in combutta con la parte più retriva di quella politica che ha orchestrato il mostruoso progetto di distruzione dell’emittenza locale in favore delle grandi Reti nazionali e degli interessi delle Telecoms mondiali. IL PROGRAMMA DELLA REA 2014 – 2015 RIASSETTO RADIOTELEVISIVO con la previsione di una legge di revisione per l’assegnazione delle frequenze televisive digitali capace di recuperare con urgenza il prosieguo dell’attività di quelle imprese che dovranno lasciare le frequenze entro il 31 dicembre 2014 per le interferenze provocate ai Paesi confinanti. A tal fine, la...
AUTUNNO INCANDESCENTE PER L’EMITTENZA LOCALE...
scritto da Antonio Diomede
AUTUNNO INCANDESCENTE PER L’EMITTENZA LOCALE (questa volta si tratta di vita o di morte per molte tv locali) Riprendiamo il discorso da dove lo avevamo lasciato a luglio sui provvedimenti progettati dal MiSE e dall’AGCOM a completamento della strategia “Ammazza emittenti tv locali” per favorire le Reti Nazionali e le Telecoms. Dopo il fallimentare Piano di Assegnazione delle Frequenze televisive terrestri, dopo i Bandi farsa del MiSE, dopo l’assurda pianificazione LCN, AGCOM e MiSE, hanno avuto la faccia tosta di proporre alle locali canoni annuali non più calcolati sulla percentuale del fatturato, ma standardizzati per fasce numeriche di popolazione con cifre comprese tra i 60 e 110 mila euro/anno. La protesta delle emittenti locali si è fatta sentire in tutte le sedi politiche e istituzionali attraverso il durissimo confronto REA/AGCOM del primo luglio conclusosi con una resa parziale dell’Autorità la quale, nella riunione di Consiglio del 5 agosto, ha deciso di “congelare il provvedimento” in attesa di un diverso assetto radiotelevisivo promesso dal Governo. Soddisfatti del primo risultato, dunque, dobbiamo pensare al futuro visto e considerato che la richiesta al Governo per un diverso assetto radiotelevisivo è stato espressamente e ripetutamente sollecitata dalla REA. Per essere chiari il riassetto sarà tale se verrà varata una legge di bonifica di tutto il settore radiotelevisivo a cominciare dalla gestione dello spettro, della numerazione LCN, del sostegno economico alle radio e tv locali (tra cui la 448 e le provvidenze editoria) legato alla qualità della programmazione. Insomma, a settembre ci giochiamo la partita finale per la vita dell’emittenza locale e dell’articolo 21 della Costituzione. La domanda che tutti ci poniamo è se, con una categoria così divisa, individualista e isolata dal contesto produttivo, potrà farcela. Questa volta non si tratta di trovare espedienti per salvarsi individualmente per...
Canoni ammazza tv locali – rendiamo pubbliche le consultazioni Agcom e MiSE...
scritto da Antonio Diomede
“Per battere il privilegio riservato alle lobby, le consultazioni con le Amministrazioni devono essere pubbliche. Basta con gli accordi preventivi presi nelle stanze dei bottoni” è la conclusione del Presidente della REA, Antonio Diomede, per giustificare la richiesta fatta ad Angelo Cardani, Presidente AGCOM, di effettuare lo streaming audio e video, in diretta dalla sede dell’Autorità, in occasione della consultazione sulla Delibera 210/14/CONS prevista per il 1 luglio 2014 sul tema scottante dei canoni per l’uso delle frequenze televisive. Secondo tale schema un’emittente locale con copertura fino a 250 mila abitanti dovrebbe pagare mediamente un canone annuale di € 34.755, mentre una copertura fino a 10 milioni di abitanti la somma sale a € 94.250. Tali cifre, se applicate, sono insopportabili per le emittenti locali sopravvissute allo swtch off televisivo con la matematica certezza di assistere alla chiusura del “resto dell’emittenza locale indipendente” con la prevedibile perdita di altri 5.000 posti di lavoro che si aggiungeranno agli attuali 2.800 tra licenziati, cassaintegrati e precari. Le cose semplici, lineari e realistiche non sono applicabili in Italia. L’AGCOM, ha costruito un pastrocchio all’italiana incredibilmente controtendenza rispetto anche agli orientamenti riformistici più volte annunciati del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per rendere più concreta la protesta delle emittenti, la REA ha indetto una consultazione pubblica interna al settore alla quale si partecipa compilando un questionario-delega dove l’editore potrà esprimere il suo giudizio. La REA ha sottoposto il problema al Governo, al Ministro Guidi e al sottosegretario Giacomelli ma fino a questo momento nessuno di loro si è sentito. San Cesareo, 27 giugno 2014 REA – Radiotelevisioni Europee...
CONFERENZA STAMPA HOTEL NAZIONALE CAMERA DEI DEPUTATI – PIAZZA MONTE CITORIO...
scritto da Antonio Diomede
Presentazione alle Forze politiche presenti in Parlamento e alla stampa della proposta di disegno di legge per il “Riassetto radiotelevisivo” scaturito dalla decisione assembleare del Forum Musica & Informazione del 13 febbraio scorso svoltosi a Roma nell’ambito dell’IBTS. Il Forum ha preso atto che la sopravvivenza delle radio e tv locali diventa sempre più difficile. Il Ministero e l’AGCOM continuano a commettere gravissime infrazioni comunitarie e costituzionali. Il Piano di assegnazione delle frequenze digitali delle radio e tv locali è stato approvato dall’AGCOM e dal MISE in piena violazione delle norme comunitarie e costituzionali. Pertanto le frequenze assegnate alle tv locali non sono riconosciute dalla Comunità Europea creando conflitti con i Paesi confinanti di enorme portata anche per il servizio interno costretto a comprimersi per non incorrere in provvedimenti repressivi per mano degli Ispettorati del Ministero e dell’AGCOM. Il comparto è in attesa del bando di gara per le frequenze televisive residue ma già sappiamo che è un IMBROGLIO che si aggiunge al colossale IMBROGLIO dello switc off del 2010 per il quale le lobby dell’elettronica e del conflitto d’interessi hanno fortemente lucrato anche ai danni dei consumatori. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul tema ma temiamo che alla fine, come tutte le cause italiane, potrà finire in una bolla di sapone: TUTTI ASSOLTI senza nessun responsabile dei gravi danni inflitti alle emittenti. La Radio digitale è ferma al palo, mentre la tv sta morendo. Sono 350 le aziende in stato prefallimentare; 2800 tra cassaintegrati, precari e disoccupati. E’ una tragedia più grande dell’ILVA e di Elettrolux in quanto sono in ballo migliaia di posti di lavoro e la fondamentale libertà costituzionale sul pluralismo dell’informazione. Abbiamo più volte chiesto ad AGCOM e MISE di convocare un Tavolo di lavoro, ma è...
Ultimi Commenti