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PER SALVARE 350 IMPRESE RADIOTELEVISIVE E 2800 POSTI DI LAVORO A COSTO ZERO CON UN SEMPLICE DISPOSITIVO DI LEGGE
  • Comunicati Stampa
Mar04

PER SALVARE 350 IMPRESE RADIOTELEVISIVE E 2800 POSTI DI LAVORO A COSTO ZERO CON UN SEMPLICE DISPOSITIVO DI LEGGE...

scritto da Antonio Diomede

PER SALVARE 350 IMPRESE RADIOTELEVISIVE E 2800 POSTI DI LAVORO A COSTO ZERO CON UN SEMPLICE DISPOSITIVO DI LEGGE   CONFERENZA STAMPA DEL 6 MARZO 2014 –  ORE 11.30 – HOTEL NAZIONALE PIAZZA MONTE CITORIO CAMERA DEPUTATI CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I PARTITI E I  GRUPPI PARLAMENTARI  STREAMING RADIOFONICO WWW.REASAT.IT (dalle ore 11.30 fino al termine) SERVIZI TELEVISVI CON INTERVISTE AI PARLAMENTARI INTERVENUTI WWW.AGENPARL.IT – WWW.DIRE.IT NOTA PER LA STAMPA  La causa principale della crisi dell’emittenza locale è dovuta alla discriminante assegnazione delle frequenze televisive del  digitale terrestre che non ha tenuto conto delle direttive europee e delle disposizioni di legge italiane ad opera dei Governi precedenti e dell’Autorità delle Garanzie nelle Comunicazioni. Le violazioni commesse hanno provocato ingenti danni economici alle imprese televisive valutate in 700 milioni di euro conseguenti allo stato prefallimentare di 350 emittenti con la perdita di 2800 posti di lavoro. E’ una tragedia più grande dell’ILVA e di Elettrolux in quanto sono in ballo migliaia di posti di lavoro e la fondamentale libertà costituzionale sul pluralismo dell’informazione.  La REA ha più volte chiesto all’AGCOM e al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) di convocare un Tavolo di lavoro, ma è come aver parlato ai sordi. Tuttavia la possibilità di rimediare ai danni commessi è possibile in occasione del nuovo standard televisivo DVB-T2 che consente di comprimere i segnali in modo tale da ottenere, con l’impiego di una sola frequenza,  fino a 20  programmi rispetto agli attuali 6 del DVB-T. E’ una occasione da non perdere per adeguare il Piano di Assegnazione delle Frequenze alle Direttive europee e alla legislazione italiana in modo da creare i presupposti per salvare le aziende, i posti di  lavoro, il pluralismo informativo nonché  sviluppo e benessere per l’Italia. “Per realizzare tale opportunità, il Parlamento dovrà...

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La REA scrive a Cardani, Passera e Vari
  • Comunicati
Apr22

La REA scrive a Cardani, Passera e Vari

scritto da Antonio Diomede

Ecco il testo della lettera inviata dal Presidente della REA Antonio Diomede. Con riferimento alla conversazione del 20 marzo u.s., intercorsa tra Lei e la delegazione REA rappresentata dal Presidente Antonio Diomede, relativamente ai seguenti argomenti:  revisione delle metodologie relative al rilevamento degli ascolti radiofonici e televisivi;  diversa destinazione dei sei canali televisivi, ex beauty contest;  contenzioso accumulatosi sui diritti connessi con la Società Consortile Fonografici (SCF) e rinnovo convenzione SIAE/Associazioni su licenze diritto d’autore;  si torna a ribadire quanto segue  Quanto al rilevamento delle indagini di ascolto, sia radiofonici sia televisivi, si invita l’Autorità a dettare regole ben precise affinché cessi definitivamente “il balletto dei numeri” effettuato dalle società Eurisko e Auditel il quale finisce per danneggiare le emittenti locali, gli inserzionisti e i consumatori per via di dati e classifiche manipolabili ed incontrollabili per i quali, com’è noto, sono mediamente in gioco 4 miliardi di euro di pubblicità televisiva e 500 milioni di euro di pubblicità radiofonica. In particolare si evidenzia il conflitto d’interessi della società Auditel il cui maggiore azionista (RAI e MEDIASET) opera con pieni poteri per rilevare il dato alle proprie imprese e alle concorrenti nazionali e locali creando turbativa e distorsione nei mercati della pubblicità e del consumo. Riguardo alla metodologia di rilevamento si sottopone all’attenzione dell’Autorità la necessità di determinare appropriati “Protocolli” ai quali le società rilevatrici dovranno attenersi per rendere trasparenti e “certificabili” le indagini. A tal proposito la REA ritiene superata sia l’indagine CATI (telefonica) sia l’indagine effettuata mediante “meter” e che sia giunta l’ora d’instradare il rilevamento attraverso la rete internet la quale, oltre a disporre milioni di indirizzi di posta elettronica, suddivisi per generi, età, professione e aree geografiche, consente la elaborazione dei dati in tempo reale, con assoluta trasparenza e con bassissimi costi di gestione. Pertanto la REA non riconosce le indagini Eurisko/Auditel e chiede all’Autorità che sull’argomento promuova un’indagine conoscitiva al fine di acquisire ulteriori elementi dagli operatori radiotelevisivi, dagli inserzionisti e dai consumatori per, poi, deliberare entro brevissimo tempo;  Quanto al ripristino della convenzione SIAE/SCF/Emittenti, con la quale determinare le condizioni di rilascio delle rispettive licenze, la REA chiede la convocazione del Tavolo sul Diritto d’Autore istituito presso l’Autorità;  Quanto alla destinazione delle sei frequenze televisive, ex beauty contest, la REA invita ancora una volta l’Autorità ad intervenire presso il Ministro Corrado Passera affinché quelle risorse vengano utilizzate per riparare quel disastroso Piano di Assegnazione delle frequenze che se lasciato così com’è, oltre alla sterzata anticostituzionale, in termini di “costo sociale e occupazionale” è prevedibile che si spenda più di quanto si potrà ricavare dalla loro vendita. A tal ultimo proposito, si coglie l’occasione per esprimere l’indignazione delle emittenti locali per la spregiudicatezza con cui l’Autorità ha emesso la nuova delibera LCN 237/13/CONS. Già in sede di consultazione pubblica la REA aveva denunciato l’atteggiamento compiacente dell’Autorità verso le emittenti nazionali MTV, DeeJay e la7, ultime arrivate sul video, di proprietà dei noti gruppi l’Espresso e Telecom ai quali, grazie ai loro appoggi politici e lobbistici, è stato regalato il 7 – 8 e 9 del telecomando. Pertanto la REA contesta in toto la delibera 237/13/CONS in quanto il suo contenuto dimostra chiaramente che l’Autorità non solo non ha rispettato le sentenze del Consiglio di Stato, ma ha compiuto una spregevole azione punitiva verso 25 emittenti locali storiche cacciandole dal primo arco di numerazione del telecomando per confinarle nel secondo, settimo e decimo arco. A nostra memoria neppure l’ex Garante Santaniello si sarebbe mai permesso di sbeffeggiare un settore editoriale che per importanza culturale, radicamento sul territorio e impiego di risorse occupa oltre diecimila addetti. La REA ritiene che siffatta Autorità non abbia il crisma dell’indipendenza e dell’imparzialità e che i suoi componenti, in toto, o quanto meno il Suo Presidente, persona di evidente buona fede, bene farebbero a trovare il coraggio di consegnare il mandato nelle mani di coloro che li hanno spinti a tali...

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Web Radio Licenza SIAE 2011
  • Le 100 Radio
Dic22

Web Radio Licenza SIAE 2011...

scritto da Redazione

Pare che nei giorni scorsi la SIAE abbia sottoscritto onerosi termini economici e normativi per il rilascio della licenza alle Web Radio 2011 nonostante l’invito della REA a consentire l’accesso alla licenza a tutti gli operatori, grandi e piccoli, applicando tariffe talmente “oneste” ed “eque” da garantire, da una parte, il diritto costituzionale alla “libertà di espressione” e, dall’altra, di scoraggiare la “pirateria musicale”. Infatti, la somma da versare alla SIAE per ottenere la licenza, che da 240 passa a 480 euro, oltre che essere esagerata rispetto alle reali possibilità di sfruttamento (insignificante) delle opere protette, è estremamente pericolosa ai fini della prevenzione della “pirateria musicale”. Oltre tutto, la SIAE, nel disporre le nuove tariffe avrebbe dovuto tener conto dell’articolo 32 bis, comma 3 del Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici sulla “Protezione dei diritti d’autore” il quale attribuisce all’Autorità il compito di emanare per trasmettere, ritrasmettere o mettere a disposizione degli utenti, su qualsiasi piattaforma le opere tutelate. Tra i limiti citati dalla legge sono compresi anche termini, modalità e condizioni tariffarie che la SIAE non può eludere. La REA ha richiamato la SIAE al rispetto della Legge chiedendo il rinvio del rinnovo delle licenze al 30 aprile 2011 e comunque fino all’emanazione della Delibera dell’Autorità, ma com’è stato già detto, pare che abbia “monopolisticamente” deciso di procedere ugualmente per suo conto. Ovviamente, sul piano dei diritti di tutela e delle relazioni sindacali, la questione sarà portata avanti dalla REA anche davanti alla Commissione Permanente del Diritto D’Autore e dell’Antitrust per la parte che riguarda l’abuso di posizione dominante. A proposito dell’abuso di posizione dominante, pare che la SIAE, senza aver interpellato la REA,  abbia sottoscritto una convenzione con la sedicente associazione WRA, promettendo ai suoi presunti associati uno sconto del 7,5% sulle...

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