RISOLUZIONE FINALE CONFERENZA NAZIONALE REA

Conferenza Nazionale REA – Radiotelevisioni Europee Associate            

(per un riassetto radiotelevisivo rispettoso della libertà d’informazione e d’impresa)  

Milano, 2 ottobre 2014 – Centro Congressi NH Hotels

RISOLUZIONE FINALE

La Conferenza Nazionale REA del 2 ottobre 2014, svoltasi a Milano nell’ambito dell’ IBTS, ha trattato i temi più sensibili che toccano l’emittenza locale italiana nel quadro generale dell’assetto radiotelevisivo nazionale ed europeo. La Conferenza ha approvato la relazione del Presidente, Antonio Diomede,  nella quale si denunciano le gravissime responsabilità del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) per la crisi che attraversa il settore dovuta principalmente sia alle violazioni di legge che a comportamenti di malgoverno nel processo dello switch off televisivo  generando la demolizione di un comparto di alto livello occupazionale che impiegava oltre 5 mila posti di  lavoro ora ridotti  a 2.200 con una perdita secca di 2.800 unità lavorative.  La Conferenza Nazionale REA , consapevole del difficile momento politico ed economico del Paese, si appella all’unità della categoria per portare avanti un sano programma di risanamento del settore radiotelevisivo locale.  A tal proposito, la Conferenza ritiene  che un simile  programma si possa realizzare attraverso  l’adesione massiccia alla  REA  abbandonando quelle associazioni ritenute corresponsabili dello sfascio del settore tuttora in combutta con la parte più retriva di quella politica che ha orchestrato il mostruoso progetto di distruzione dell’emittenza locale in favore delle grandi Reti nazionali e degli interessi delle Telecoms mondiali.

IL PROGRAMMA DELLA REA 2014 – 2015

  1. RIASSETTO RADIOTELEVISIVO con la previsione di una legge di revisione per l’assegnazione delle frequenze televisive digitali capace di recuperare con urgenza il prosieguo dell’attività di quelle imprese che dovranno lasciare le frequenze entro il 31 dicembre 2014  per le interferenze provocate ai Paesi confinanti. A tal fine, la Legge n. 9 del 21 febbraio 2014, articolo 6, comma 9, prevede il volontario rilascio delle frequenze dietro un risarcimento economico (rottamazione) complessivo massimizzato in 20 milioni di euro per le 95 imprese interessate. Indipendentemente dalla modesta somma prevista per il risarcimento, la REA ritiene che tale imposizione sia contraria alla Costituzione italiana sulla libertà d’impresa e libera espressione e che, pertanto, si debba rifiutare il principio della chiusura delle emittenti per un  “dictat di Stato” simile alle leggi dei Paesi dove vige il regime dittatoriale. Piuttosto è urgente adottare misure tali da assicurare alle imprese interessate la continuità di attività per non aggravare l’indice di disoccupazione con la perdita di altri 1.000 posti di lavoro;
  2. TELECOMANDO DEMOCRATICO. La revisione della pianificazione LCN è un atto di giustizia verso quelle emittenti locali ex analogiche confinate ai numeri alti del telecomando nonostante per decenni siano state tra quelle più viste e ascoltate dal pubblico televisivo nelle proprie aree di servizio. Pertanto, la REA è impegnata con forza a sostenere presso il Consiglio di Stato e il Commissario ad acta, Prof.ssa Marina Ruggieri, di allocare nella numerazione del telecomando, di seguito alle emittenti storiche nazionali, le emittenti storiche locali ex analogiche. In sostanza le emittenti locali, nessuna esclusa, dovranno essere sistemate dal numero 8 al numero 29 quale unica condizione per porre fine al contenzioso giudiziario in atto;
  3. CANONI PER I DIRITTI D’USO DELLE FREQUENZE. Annullamento della Delibera 210/14/CONS (contributi annuali per l’utilizzo delle frequenze del DTT in ambito locale), già congelata dall’AGCOM a seguito dell’intervento della Commissione Europea su protesta delle emittenti locali e della REA,  secondo la quale ciascun operatore di rete locale dovrebbe mediamente pagare 95 mila euro/anno per mantenere il diritto d’uso della frequenza.  La REA invita il Governo ad emettere un dispositivo di legge per la revisione delle tariffe indicate dagli articoli 34 e 35 del Codice delle comunicazioni ritenute attività di “strozzinaggio di Stato”
  4. SOSTEGNO ECONOMICO EMITTENZA LOCALE. Riconoscimento alle radio e tv locali dello status di aziende private che svolgono un “servizio pubblico” inteso come prestazione di attività idonea a soddisfare un bisogno essenziale per i cittadini come quello sulla libertà di comunicazione-informazione derivante dall’articolo 21 della Costituzione.  Di qui la richiesta della REA della legittima applicazione dell’articolo 10 della legge n. 422/93, mai attuata, che prevede di assegnare una parte del canone RAI all’emittenza locale. In sostanza si tratta di emettere un decreto attuativo della norma di legge che stabilisca la misura della parte del canone RAI da stornare in favore dell’emittenza locale che la REA ha già indicato nella misura del 10%  da aggiungersi all’attuale canone per non gravare sul bilancio RAI. Con tale decreto attuativo il bilancio dello Stato verrebbe sgravato di circa 120 milioni di euro/anno.
  5. REVISIONE REGOLAMENTO PER L’ACCESSO AI CONTRIBUTI 448/98 (decreto 5 novembre 2004, n. 292) con la previsione di premiare la qualità della programmazione autoprodotta correlata all’interesse e alla cultura delle popolazioni territoriali. Adeguamento del Regolamento, ad effetto pregresso, all’articolo 3, comma 13 della Delibera AGCOM 353/11 al fine di evitare il fallimento di altre imprese escluse dai contributi del 2012 e 2013 per la mancata armonizzazione del Regolamento con la Delibera AGCOM.
  6. PROVVIDENZE EDITORIA. Nuove norme per le provvidenze riservate all’editoria radiotelevisiva con la previsione del ripristino dello sconto del 60% sui consumi di energia elettrica da effettuarsi direttamente in bolletta per evitare dannosi iter burocratici;
  7. PIANIFICAZIONE DELLA BANDA FM per salvare 975 emittenti radiofoniche locali  principalmente in crisi per l’altissimo stato interferenziale per il quale sono costrette a lavorare in costante perdita di ascolti e di pubblicità senza credibili prospettive di sviluppo tecnologico.  Per pulire la banda 88 – 108 dalle interferenze occorre utilizzare l’isofrequenza con una canalizzazione di 300 KHz  in modo da spegnere le oltre 950  doppie, triple e quadruple frequenze utilizzate per le  coperture delle aree territoriali non a vista con l’impianto principale. I vantaggi sono comuni sia alle nazionali che alle locali. Infatti: si risparmiano più di 950 frequenze mal utilizzate; si è identificati dall’utente in tutta l’area di ascolto con una sola frequenza senza disturbi;  si azzera il contenzioso interferenziale; si estende notevolmente l’area di ascolto con grande beneficio per il mercato della pubblicità;  si riducono sensibilmente le potenze di emissione, i consumi di energia elettrica e i costi di gestione degli impianti. Una volta che le emittenti si saranno riprese dalla crisi che le attanaglia a causa del caos presente  nella banda FM, potranno pensare di investire nella tecnologia digitale DAB+ come hanno già fatto numerosi Paesi europei.
  8. STOP A DIRITTI CONNESSI ILLEGALI alla luce del nuovo scenario legislativo e regolamentare sulla fine del monopolio della Società Consortile Fonografici (SCF) sull’incasso dei diritti connessi. Le tariffe devono essere trasparenti e liberamente contrattate con gli utilizzatori radiotelevisivi. Le otto società autorizzate all’incasso dei diritti connessi  devono pubblicare le opere sui propri siti con il prezzo richiesto per singola opera affinché l’utilizzatore possa scegliere le opere più convenienti ed utili per la realizzazione della programmazione. Infatti, il DPCM del 19 dicembre 2012, fissa i requisiti minimi necessari per un corretto sviluppo del mercato dei diritti connessi e individua una serie di obblighi a carico della SCF la quale dovrà attrezzarsi per istituire una banca dati regolarmente aggiornata delle opere e di titolari dei diritti connessi amministrati e dei loro aventi causa accessibile ai titolari dei diritti e degli utilizzatori (radio e tv) delle opere anche al fine di agevolare la distribuzione dei compensi; di adottare criteri di trasparenza , pubblicità, equità, imparzialità, parità di trattamento e non discriminazione nei confronti degli utilizzatori e delle società di gestione, con particolare riferimento ai repertori, alle tariffe e alle condizioni contrattuali relative agli accordi sottoscritti. Pertanto la REA dice alla SCF “STOP A DIRITTI CONNESSI ILLEGALI”  con l’invito formale ad adeguarsi alla normativa di legge per evitare il ricorso collettivo all’azione giudiziaria. Pertanto, in attesa di un chiarimento di fondo con la SCF,  che la REA ha da tempo richiesto, si invitano le emittenti radiofoniche  a sospendere i pagamenti dei diritti connessi a SCF per non correre il rischio di pagare diritti di opere che,  non essendo pubblicate e prezzate, non le competono.
  9. ORGANIZZAZIONE INTERNA. Istituzione del Coordinamento interregionale del Nord Italia per le regioni Lombardia – Piemonte – Liguria – Toscana – E. Romagna – Veneto – Friuli Venezia Giulia – Trentino AA – Valle d’Aosta. Il Coordinamento REA Nord Italia ha sede in Milano. Coordinatore Avv. Vito Scelsi il quale entra a far parte del Consiglio Generale REA.

La Conferenza Nazionale REA, ha infine dato ampio mandato al Presidente Antonio Diomede di rendere immediatamente esecutivo il presente documento.

Milano, 2 ottobre 2014

                                                                         REA – Radiotelevisioni Europee Associate