PUBBLICATO IN GAZZETTA IL DECRETO CHE CONFERMA IL MOSTRUOSO REGOLAMENTO SUI CONTRIBUTI ALLE EMITTENTI TELEVISIVE LOCALI

PUBBLICATO IN GAZZETTA  IL DECRETO CHE CONFERMA IL MOSTRUOSO REGOLAMENTO SUI CONTRIBUTI ALLE EMITTENTI TELEVISIVE LOCALI

(ma non c’era l’impegno di rivedere  il Regolamento? e l’esito della consultazione pubblica che fine ha fatto?)

 Otto mesi di Governo Renzi non sono  bastati per rivedere l’obsoleto Regolamento per l’assegnazione dei contributi alle tv locali. Figuriamoci se possono bastare mille giorni per cambiare l’Italia. Di qui la fondatezza del proverbiale detto napoletano “Chiacchiere e  tabacchiere di  legno il Banco di Napoli non l’impegna” . Se a Largo Brazzà ci sono  voluti 320 giorni per firmare un paio  di  decreti fotocopia di pertinenza dell’emittenza locale, di questo passo, ci vorranno dieci anni prima che l’annunciato provvedimento di riassetto radiotelevisivo possa vedere la luce. Ci aspettavamo, come promesso,  nuove regole per la gestione dei contributi previsti dalla 448/98. Quel Regolamento abbinato al decreto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale è  da tutti riconosciuto “mostruoso”.  Eppure, quel Regolamento,  è riuscito a sopravvivere ancora per un altro anno! Ciò vuol dire che  le riforme, se ai burocrati non piaccciono, non si fanno. Da questo punto di vista il Presidente Renzi ha pienamente ragione quando affema che per riformare il Paese “occorre prima riformare la burocrazia”. Dove lui sbaglia è quando promette di farlo in mille giorni. Secondo noi occorreranno almeno dieci anni (3.650 giorni) di costante e duro lavoro per rimuovere quel groviglio di leggi, leggine e regolamenti vari, la cui complicata gestione, ha finito per  consegnare lo Stato (e gli  italiani) nelle mani di burocrati super pagati. E’ una comitiva allegra e spensierata che di fatto ci governa  indipendentemente dalle esigenze del Paese e dalle indicazioni della politica e dei Governi.  Che questi ultimi siano diretti dai Renziani  o dai Grillini non fa differenza. E’ troppo forte dire che siamo caduti in una forma di democrazia talmente avanzata per numero di leggi e regolamenti contraddittori  per cui si è superato il limite della ragionevole gestione del “diritto” a fronte della quale situazione i burocrati riescono a sottomettere al loro volere ministri e sottosegretari? Il nostro settore è “campione”  per leggi disapplicate, bandi farsa, delibere annullate, regolamenti antiquati ed altro ancora. Ce la farà Giacomelli a fare qualcosa di buono per il settore prima che sia sostituito mentre i burocrati continuano ad essere sempre nelle stesse postazioni fino alla milionaria pensione? Potrà  farcela solo se, senza pendere esclusivamente dalle labbra dei burocrati, nell’interesse del Paese,  adotterà il metodo del confronto mediante la costituzione di Tavoli di lavoro sui problemi reali del settore al fine delle possibili soluzioni e non delle carriere dei superman.      

San Cesareo, 24 settembre 2014

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