CORONA VIRUS AZZERA LA PUBBLICITA’ DI RADIO E TV LOCALI (Le emittenti locali chiedono aiuto al Governo) Le sottoscritte organizzazioni, nell’apprezzare e condividere la campagna di prevenzione messa in atto dal Governo per affrontare la delicatissima situazione sanitaria che si è venuta a creare in seguito alla infezione da corona virus della popolazione, sottopone all’attenzione del Presidente del Consiglio, dei Ministri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e il Presidente AGCOM per quanto di sua competenza, la gravissima crisi economica che si è venuta a creare nel comparto informativo delle emittenti locali conseguente alle disdette del 90% dei contratti di pubblicità pervenute nelle ultime 48 ore come conseguenza delle restrizioni nei contatti tra le persone, delle attività commerciali, artigianali e dei servizi al pubblico. Tale situazione, che si aggiunge alla nota crisi dell’emittenza radiotelevisiva locale, richiede un efficace intervento del Governo con misure di sostegno finanziario a fondo perduto che garantiscano il proseguimento dell’esercizio informativo locale di pubblica utilità svolto capillarmente fino all’ultimo miglio del Paese in occasione della campagna di prevenzione anti corona virus similmente a quella svolta nel lodigiano da Radio Codogno e nel Bresciano da Super TV e da Tele Boario, Radio Radio – Radio Ti Ricordi – Canale 10 e Teleambiente nel Lazio, Radio Dolce Vita e Radio Frash nel ferrarese, Studio 54 Network in Calabria e Basilicata, Radio Magic e ARC 101 in Campania, Studio 5 – RTM e Video M Italia in Puglia, Radio Rete Centrale e Radio Smile in Sicilia, TRS TV e Video Tolentino nelle Marche. L’elenco sarebbe lunghissimo. Abbiamo voluto citare solo quelle che siamo riusciti a sentire in queste ore di bufera corona virus. Infatti nel settore operano 1200 imprese radiofoniche e 400 televisive con un livello occupazionale di 7000 dipendenti, ivi compreso l’indotto...
LA LENTA MORTE DELLE EMITTENTI LOCALI...
scritto da Antonio Diomede
La riunione del Tavolo tv 4.0 del 3 aprile 2019 si è conclusa con un nulla di fatto per le tv locali oramai non più considerate agli alti livelli istituzionali e Governativi. Si è parlato inutilmente di sviluppo della tv digitale del 5G ma senza accennare al morente settore locale per via delle frequenze rubate per assegnarle alle Reti Nazionali, del Regolamento contributi confezionato per gli amici degli amici oltre ai problemi LCN con perdita di ascolti e pubblicità. Mai si era verificato un attacco così frontale e diretto per distruggere l’emittenza locale. Nella stessa giornata del 3 aprile si è tenuta la Camera di Consiglio del TAR del Lazio sulla questione relativa al ricorso della associata Tele Molise sull’ulteriore pagamento del 40% del contributo alle tv commerciali in graduatoria tra le prime cento per il quale ricorso in prima seduta il TAR aveva concesso la sospensiva cautelare. E’ incredibilmente accaduto che il Presidente della sezione TAR che ha concesso la sospensiva è stato sostituito in tutta fretta. Il nuovo Presidente entrante ha respinto il ricorso nonostante il suo collega lo avesse trovato fondato in prima istanza. Di fronte a tale inaudita situazione i legali stanno procedendo con un forte esposto nelle sedi competenti. Intanto il Mise, oltre alla consultazione sulla migrazione della banda 700 che prevede la possibilità di restituire anticipatamente i diritti d’uso in modo da incassare più velocemente il relativo indennizzo, ha pubblicato altre due consultazioni. Una relativa alla gara per l’attribuzione dei nuovi diritti d’uso T2 e l’altra sulla procedura per la definizione della graduatoria FSMA che avranno titolo ad essere trasportati sui mux regionali. Le tre consultazioni altro non sono che un colossale pastrocchio dal momento che i criteri dei tre bandi saranno gli stessi del famigerato Regolamento contributi....
COLPO DI SCENA RISPUNTA AUDIRADIO...
scritto da Antonio Diomede
COLPO DI SCENA SULLE INDAGINI DI ASCOLTO RADIOFONICI (in AGCOM a qualcuno piace rimettere in piedi Audiradio) La battaglia su Audiradio sembrava finita già dal 2011 con la cessazione della sua attività a fronte della quale l’Agcom istituì il Tavolo tecnico sul rilevamento degli indici di ascolto radiofonici nel tentativo di trovare nuove soluzioni affinché il settore non fosse penalizzato nella ricerca della pubblicità. In via transitoria, ad occuparsi delle indagini di ascolto, fu designata la società Eurisko che, come sappiamo, ora agisce come monopolista incontrollata. Il Tavolo tecnico si è anche occupato della sperimentazione del “meter” che presenta diversi inconvenienti tra i quali il costo eccessivo di gestione. La REA ha attivamente partecipato a tutte le riunioni del Tavolo battendosi per introdurre indagini di ascolto rilevati attraverso la rete internet con un campionamento di un milione di ascoltatori, misurando anche il gradimento dei programmi, tutti controllabili in tempo reale e certificabili direttamente dall’Agcom a costo irrisorio per le emittenti. A questo punto, con una mail del 24 aprile 2015, arriva IL COLPO DI SCENA La Direzione Servizi Media Agcom con un sedicente verbale sintetico di riunione del 27 novembre, rammenta che “ … è necessario, dato il lungo lasso di tempo trascorso, pervenire a una proposta finale che consenta la ricostituzione della società Audiradio”. La risposta della REA non si fa attendere a firma del Presidente Antonio Diomede “ riteniamo che proporre la costituzione di una “nuova audiradio” è una malsana idea che non condividiamo. Pertanto invitiamo l’Autortià a ripensare l’iniziativa per evitare inutili spaccature tra gli operatori che non fanno bene a nessuno. Se, poi, c’è un gruppo di operatori che intende ricostituire Audiradio in concorrenza con Eurisko se la facciano da soli. Cosa c’entra l’Autorità? Ricordiamo alla Direttice Laura Aria che...
I COSTI DELLO SFRATTO DELLE TV LOCALI...
scritto da Antonio Diomede
IL PRESIDENTE DELLA REA REDARGUISCE L’AUTORITA E PROPONE SOLUZIONI SUPER PARTES (lettera inviata in occasione dell’avvio del procedimento per la definizione delle modalità e delle condizioni economiche per la cessione della capacità trasmissiva delle reti televisive) Egregi, pur non disponendo di buone notizie per un promettente futuro del comparto televisivo locale, principalmente dovuto alla penalizzante pianificazione delle frequenze e al discriminante piano LCN, rispondiamo con piacere all’invito espresso nella Vostra PEC del 19 marzo scorso avente per oggetto il “procedimento avviato con delibera n. 85/15/CONS – Richiesta informazioni ed eventuale documentazione”. Sull’argomento non sappiamo cosa avranno da dire di positivo gli altri soggetti del settore, ma si assicura che le nostre considerazioni si basano sulla reale fotografia dello stato dell’arte e del sincero pensare della stragrande maggioranza delle emittenti radiotelevisive locali. Potremmo compiacere l’Autorità fornendo dati irreali, ma non faremmo un buon servizio per sperare di uscire dalla drammatica situazione in cui le televisioni locali versano grazie alla miopia della Politica, del MISE e della stessa AGCOM la quale non ha saputo imporsi come istituzione “super partes”. La verità è che noi abbiamo creduto davvero nelle Autorità indipendenti! La distruzione delle emittenti locali sarà ricordata dalla storia come il progetto reazionario che ha preluso la fine delle libertà costituzionali per affermare le libertà vigilate del mondo globalizzato nelle Telecomunicazioni. In tale processo storico, all’Autorità verranno attribuite non poche responsabilità per aver contribuito a distruggere l’emittenza locale, cioè quel prezioso patrimonio della società dell’informazione intesa come industria della conoscenza che, dagli anni 70, tanta parte ha avuto per la crescita delle attività economiche, culturali, sociali e professionali dei territori urbani e delle aree metropolitane del Paese. L’Autorità ci chiede di fornire le “stime, sia attuali che prospettiche, sulla domanda di capacità complessiva per regione, sull’esistenza...
Bene dichiarazioni SIAE su ripartizioni più eque: ora si passi ai fatti...
scritto da Antonio Diomede
Prendiamo atto positivamente delle dichiarazioni del Direttore Generale della SIAE Gaetano Blandini rese lo scorso 19 febbraio 2015 durante il tavolo dei sindaci riunito a Firenze e voluto dal Sindaco Dario Nardella in merito alla campagna di incentivazione della musica dal vivo denominata#piùmusicalive, ideata da Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, e dall’architetto Stefano Boeri. Dalle notizie apparse sul “Corriere Fiorentino” e sul sito “Fare Musica e Dintorni“, si legge di un annunciato impegno da parte della SIAE a rivedere il sistema di ripartizione in senso più lineare e non più progressivo, in maniera tale da incentivare i giovani autori ed artisti che eseguono musica propria. Una dichiarazione davvero importante che arriva in un momento di profonda crisi del settore musicale e che vede molti operatori (musicisti, artisti, band, autori, editori, etichette indipendenti, ecc.) in grande difficoltà e bisognosi di supporto. Difatti, proprio nelle ultime ripartizioni semestrali dei diritti d’autore, registriamo una crescente insoddisfazione da parte di moltissimi associati, in particolar modo giovani e piccoli autori ed editori. Riteniamo che ciò sia dovuto soprattutto ad un complesso sistema di ripartizione dei diritti musicali che negli ultimi anni è divenuto sempre meno analitico e più basato sul cosiddetto “campionamento”, sistema che statisticamente tende ad avvantaggiare i brani più noti ed utilizzati a discapito di tutti gli altri, specie se eseguito in maniera limitata rispetto alla totalità degli eventi. In questo scenario vogliamo sperare che queste dichiarazioni si traducano presto in fatti concreti, ritenendo necessario che la SIAE dia un segnale di attenzione alla parte più debole della base associativa, innovando e modernizzando il proprio sistema di ripartizione dei diritti, soprattutto grazie al tanto atteso, programma musicale on-line (borderò elettronico), che segnerà il vero cambiamento rispetto al passato. Tale importante innovazione è stata già annunciata nel bilancio consuntivo del 2011 (pag. 19) dove...
LA REGIONE PUGLIA SI ASSOCIA AL RICORSO DELLA REA CONTRO AGCOM...
scritto da Antonio Diomede
LA REGIONE PUGLIA SI ASSOCIA AL RICORSO DELLA REA CONTRO AGCOM (per l’annullamento della Delibera 480/14/CONS) Il 14 gennaio 2015 si riunisce la Camera di Consiglio del Tar Lazio per esaminare, in via preliminare, le motivazioni esposte dalla REA – Radiotelevisioni Europee Associate – a sostegno dell’annullamento della Delibera AGCOM 480/14/CONS la quale determina la dismissione di 76 frequenze televisive recentemente assegnate alle emittenti locali in seguito al passaggio alla tv digitale. La dismissione è conseguente ai reclami dei Paesi confinanti (Croazia, Slovenia, Malta) per le interferenze provocate da frequenze “non coordinate” in sede europea, dunque, considerate “abusive” benché siano state regolarmente pianificate dall’AGCOM italiana e rilasciati diritti d’uso ventennali dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il danno è enorme. In sostanza si tratta di prevedere la chiusura di centinaia di emittenti locali con la perdita di almeno 1500 posti di lavoro. Le emittenti penalizzate sono maggiormente quelle che operano sulla dorsale adriatica e della Sicilia e le regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana. La più colpita è la Regione Puglia che si è costituita nel giudizio a fianco della REA. La comunicazione è stata data alla stampa questa mattina nella quale si legge: “È stato depositato al Tar Lazio giovedì 8 gennaio l’atto di costituzione col quale la Regione Puglia si associa al ricorso della REA contro la delibera dell’Autorità Garante per le comunicazioni (Agcom), che prevede la soppressione delle emittenti televisive private che irradiano interferenze verso i Paesi europei confinanti. Lunedì 12 verrà depositata anche la memoria difensiva in cui sarà “argomentato il pregiudizio che la comunità pugliese subisce dal provvedimento Agcom 480/14/CONS”. Nel renderlo noto, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ricorda che la battaglia a difesa del pluralismo dell’informazione televisiva è stata dichiarata dall’intera Assemblea regionale pugliese e fatta propria...
TELECOMANDO DEMOCRATICO – LA REA IN AUDIZIONE DALLA COMMISSARIA AD ACTA...
scritto da Antonio Diomede
TELECOMANDO DEMOCRATICO (alla Commissaria ad acta Marina Ruggieri è stato detto in audizione: la REA non molla – le locali devono collocarsi dal 9 al 29) L’audizione della REA con la Commissaria ad acta di venerdì scorso è stata di estremo interesse per la sperata fine del contenzioso sulla pianificazione numerica dei programmi televisivi digitali. L’interlocutrice, Prof.ssa Marina Ruggieri, si è dimostrata all’altezza del compito assegnatole dal Consiglio di Stato mostrando non solo una grande padronanza tecnica sull’ostica questione, ma un’ottima visione delle divergenti posizioni dei soggetti in campo. La posizione della REA è stata ribadita con forza e chiarezza dal Presidente, Antonio Diomede, che ha ripercorso la trama della squallida vicenda LCN orchestrata da AGCOM, MiSE e dai loro parenti stretti che conosciamo. Nel documento REA consegnato alla Commissaria si legge “… il sistema LCN svolge un ruolo più efficace rispetto all’assegnazione di una buona frequenza in quanto è essenziale nel consentire l’agevole accesso dell’utenza alla programmazione televisiva offerta sulla piattaforma digitale terrestre. Ciò per dire che le Amministrazioni MiSE e AGCOM avrebbero dovuto tener conto dell’equazione Buona frequenza + Buon LCN = Tutela delle storiche emittenti televisive ex analogiche operanti da quarant’anni in un mercato consolidato che ha garantito la massima occupazione mediante il confronto competitivo tra le imprese secondo principi di trasparenza e neutralità della regolamentazione, nonché, non ultimo, secondo i generali canoni della correttezza e della lealtà professionale” . Parlando dei disagi subiti dagli utenti e del diritto delle locali ad occupare i primi numeri sul telecomando digitale la relazione REA ha evidenziato “…… l’utenza ha finito per perdere il riferimento della programmazione sul telecomando analogico per ritrovarsi, tuttora sperduto, in un ambiente digitale scompaginato rispetto alla sua quarantennale abitudine di visione e ascolto tv mediante l’ex telecomando analogico...
PUBBLICATO IN GAZZETTA IL DECRETO CHE CONFERMA IL MOSTRUOSO REGOLAMENTO SUI CONTRIBUTI ALLE EMITTENTI TELEVISIVE LOCALI...
scritto da Antonio Diomede
PUBBLICATO IN GAZZETTA IL DECRETO CHE CONFERMA IL MOSTRUOSO REGOLAMENTO SUI CONTRIBUTI ALLE EMITTENTI TELEVISIVE LOCALI (ma non c’era l’impegno di rivedere il Regolamento? e l’esito della consultazione pubblica che fine ha fatto?) Otto mesi di Governo Renzi non sono bastati per rivedere l’obsoleto Regolamento per l’assegnazione dei contributi alle tv locali. Figuriamoci se possono bastare mille giorni per cambiare l’Italia. Di qui la fondatezza del proverbiale detto napoletano “Chiacchiere e tabacchiere di legno il Banco di Napoli non l’impegna” . Se a Largo Brazzà ci sono voluti 320 giorni per firmare un paio di decreti fotocopia di pertinenza dell’emittenza locale, di questo passo, ci vorranno dieci anni prima che l’annunciato provvedimento di riassetto radiotelevisivo possa vedere la luce. Ci aspettavamo, come promesso, nuove regole per la gestione dei contributi previsti dalla 448/98. Quel Regolamento abbinato al decreto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale è da tutti riconosciuto “mostruoso”. Eppure, quel Regolamento, è riuscito a sopravvivere ancora per un altro anno! Ciò vuol dire che le riforme, se ai burocrati non piaccciono, non si fanno. Da questo punto di vista il Presidente Renzi ha pienamente ragione quando affema che per riformare il Paese “occorre prima riformare la burocrazia”. Dove lui sbaglia è quando promette di farlo in mille giorni. Secondo noi occorreranno almeno dieci anni (3.650 giorni) di costante e duro lavoro per rimuovere quel groviglio di leggi, leggine e regolamenti vari, la cui complicata gestione, ha finito per consegnare lo Stato (e gli italiani) nelle mani di burocrati super pagati. E’ una comitiva allegra e spensierata che di fatto ci governa indipendentemente dalle esigenze del Paese e dalle indicazioni della politica e dei Governi. Che questi ultimi siano diretti dai Renziani o dai Grillini non fa differenza. E’ troppo forte dire che siamo caduti in una forma di democrazia talmente avanzata per...
LA PROCURA DI ROMA INDAGA SULLA CORRETTEZZA DEI BANDI DI GARA DELLE FREQUENZE TELEVISIVE...
scritto da Antonio Diomede
Prima o poi doveva succedere che i Magistrati trovassero il tempo per occuparsi dei Bandi di gara per l’assegnazione delle frequenze televisive. Pare che ora la Procura di Roma si sia decisa ad aprire un fascicolo d’indagine sull’attività di Viale America e che la stessa Avvocatura si sia messa già sulla difensiva per cercare di spiegare che è tutto regolare. Ovviamente sarà impresa ardua convincere il Pubblico Ministero sulla regolarità delle procedure con cui sono state determinate le graduatorie più volte rimaneggiate e giustificare la fuga di notizie sui criteri di partecipazione denunciata dalla REA per la quale, se verrà accertata, esiste il reato di turbativa di gara. Confidiamo nel ripristino della legalità che comprende anche le malefatte dell’Autorità e del Ministero sulle modalità anticostituzionali nella stesura del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze. La REA presenterà alla Magistratura una richiesta di audizione come soggetto informato sui fatti. San Cesareo, 24 dicembre 2013 REA – Radiotelevisioni Europee...
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