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DURO SCONTRO REA MISE SULLE MISURE DI SOSTEGNO ALLE EMITTENTI LOCALI
  • Denuncia
Giu03

DURO SCONTRO REA MISE SULLE MISURE DI SOSTEGNO ALLE EMITTENTI LOCALI...

scritto da Antonio Diomede

Il testo integrale della lettera inviata a Ministro Patuanelli, Al Direttore Generale Mise Pietro Celi,  Al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo,   Alla Autorità Antitrust, p. c. Al Comando Generale Guardia di Finanza. Oggetto : modalità erogazione contributi radio e tv locali  extragettito RAI 2018 – elusione disposizioni sulla concorrenza – vigilanza su permanenza requisiti di cui alo DPR 146/17 La presente per segnalare agli Enti in indirizzo che la Direzione Generale del Mise sta ponendo in essere gli atti preliminari finalizzati alla procedura di erogazione dei contributi derivanti dall’extragettito RAI 2018, spettanti alle emittenti locali televisive e radiofoniche, per un importo complessivo pari a euro 41.614.431. Premesso che la stragrande maggioranza delle emittenti locali, già in stato di permanente crisi economica dovuta principalmente alla applicazione del DPR 146/17 che assegna il 95 % dei contributi statali alle prime 100 emittenti tv in graduatoria lasciando sul lastrico le rimanenti 935 del settore,  per di più, è in stato di gravissima ulteriore sofferenza per via dell’azzeramento dei contrati di pubblicità causata della nota epidemia da coronavirus.   Ciò precisato, si segnala che la Direzione Generale del Mise in indirizzo, alla quale è demandato il compito di provvedere alla erogazione dei contributi derivanti  dall’extragettito RAI 2018, non ha provveduto a bonificare contemporaneamente tutti gli aventi diritto, ma solo alcune aziende scelte non si sa con quale criterio, ponendo così in essere una concorrenza sleale tra imprese immediatamente aiutate col contributo ricevuto e aziende prive della necessaria liquidità per far fronte alle più impellenti spese per il proseguimento dell’attività radiotelevisiva. Tanto, in primo luogo, si sottopone all’attenzione  dell’Autorità della Concorrenza e del Mercato affinché voglia intervenire, ai sensi dell’articolo 21-bis, della legge 287/90, introdotto nel 2012, per ricondurre il Ministero dello Sviluppo Economico al rispetto della legalità sulla...

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CORONA VIRUS RADIOTV COLPO DI MANO PD
  • Denuncia
Apr15

CORONA VIRUS RADIOTV COLPO DI MANO PD...

scritto da Antonio Diomede

Colpo di mano del PD nella Commissione V Bilancio che approva un Ordine del giorno mirato a decimare l’emittenza locale in occasione della epidemia coronavirus con la chiusura di 800 piccole e medie imprese  radiotelevisive  e licenziando 2.400 addetti al settore . Il Partito Democratico, contrariamente alle indicazioni del Presidente del Consiglio Conte e del Ministro delle Finanze Gualtieri, i quali hanno rassicurato le Organizzazioni datoriali e sindacali che nessuna impresa  e” nessun lavoratore sarebbe rimasto senza lavoro a causa della epidemia coronavirus”, ha approvato nella Commissione  V Bilancio del Senato un Ordine del Giorno secondo il quale le somme destinate dal Governo per il sostegno al comparto Radio e Televisivo locale confluiscano scandalosamente nel  Fondo per il Pluralismo informativo , DPR 146/17, per cui il 95%  saranno appannaggio delle famose cento emittenti  in graduatoria in quel bando contestato dalle 800 emittenti radio e tv che non vi hanno potuto partecipare per le note norme confezionate ad hoc.  Per la cronaca gli autori sono i senatori  PD : Astorre, Ferrazzi, Mirabelli, D’Arienzo, Boldrini, Manca, Messina e Dario Stefano.  A ispirare il criminale Ordine del giorno ci ha pensato la nota lobby  della comunicazione del settore sempre attiva quando si tratta di ripartire fondi dello Stato, cioè i soldi dei contribuenti , nelle casse di pochi intimi. L’Associazione REA – Radiotelevisioni Europee Associate per la parte datoriale e LibersindConfsal  per la parte sindacale nello stigmatizzare l’azione dei suddetti parlamentari,  in questo drammatico momento di guerra per vincere il coronavirus, invitano il Governo, Il Presidente del Consiglio, Il Ministro Gualtieri , i Parlamentari e le Forze politiche di opposizione  a mantenere la linea della trasparenza e della equità di trattamento nel sostegno economico alle imprese e ai lavoratori dipendenti  del comparto del settore radiotelevisivo  locale, indipendentemente...

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Fatti e Misfatti accaduti nel Mise – Antonio Lirosi si dimetta
  • Denuncia
Feb19

Fatti e Misfatti accaduti nel Mise – Antonio Lirosi si dimetta...

scritto da Antonio Diomede

IL NUOVO PIANO DI ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE AGCOM   (tra inganni, falsità, bugie e conflitti d’interessi su contributi e frequenze) Con la Delibera AGCOM 39/19/CONS si è conclusa una importante tappa per l’attuazione del 5G che presuppone la consegna alle compagnie telefoniche delle frequenze UHF dal canale 49 al 60 entro il 2020. Il provvedimento AGCOM si attiene alle ultime disposizioni  indicate nelle leggi di Bilancio 2018 e 2019 sempre più restrittive  quando si tratta di regolamentare l’emittenza locale. Dal  governo del cambiamento ci aspettavamo una inversione di tendenza rispetto alle tendenze neoliberali del passato, ma così non è stato. Ci aspettavamo coraggio, forza e capacità di soluzione del conflitto d’interessi divenuto imperante nel settore della comunicazione radiotelevisiva e della stampa di cui tanto ci  si lamenta ma nulla si fa. Pensare che il taglio generalizzato all’editoria possa essere lo strumento per debellare la posizione dominante delle grandi Reti è fuorviante quanto iniqua. Le grandi Reti, per definizione, sono di proprietà dei poteri forti  i quali hanno tanta forza economica da non aver bisogno di quegli aiuti che considerano elemosine. Quelle elemosine tagliate anche alle piccole e medie imprese editoriali indipendenti  sono indispensabili per non farle chiudere a tutto vantaggio della strategia dell’accentramento dei mezzi di comunicazione secondo la quale “meno siamo, meglio stiamo”. A questo punto il discorso si fa delicato e ci si chiede: ma il Governo del cambiamento a che gioco sta giocando? Infatti se con il DPR 146/17  il passato governo Gentiloni ci ha consegnati nelle mani degli ingordi oligopolisti,   l’attuale  governo del cambiamento ha saputo fare meglio. Ha saputo togliere la tutela di legge del terzo delle frequenze  riservate  alle tv  locali giustamente  a suo tempo considerata i soggetti più deboli del sistema radiotelevisivo.  La decisione fu appresa al...

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Contributi TV – La REA ricorre alla Corte dei Conti
  • Denuncia
Set16

Contributi TV – La REA ricorre alla Corte dei Conti...

scritto da Antonio Diomede

Ill.mo Presidente Corte dei Conti Dott. Arturo Martucci di Scarfizzi  Roma OGGETTO: Regolamento di attuazione della legge 198/2016 di ripartizione del legge Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione riguardo le Emittenti Locali. Lo scrivente, Antonio Diomede, presidente dell’Associazione REA – Radiotelevisioni Europee Associate, ritiene doveroso ed opportuno sottoporre all’attenzione di Codesta Corte la necessità di effettuare una valutazione di scopo, compatibile con le finalità relative all’impiego del danaro pubblico,  con i requisiti e le modalità  contenuti  nel Regolamento di distribuzione dei contributi e fondi a favore dell’emittenza radiotelevisiva locale previsti  dalla Legge 198/2016 intitolata “Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione“ Come desumibile dal titolo e dal contenuto della citata legge, la somma destinata doveva servire al sostegno dell’intero settore con i fini di “…assicurare la piena attuazione dei principi di cui all’articolo 21 della Costituzione, in materia di diritti, libertà, indipendenza e pluralismo dell’informazione, nonché di incentivare l’innovazione dell’offerta informativa…”. Invero succede che il Regolamento sottoposto alla verifica di giustizia etica, economica e contabile di Codesta Corte, già incautamente firmato dal Presidente della Repubblica, destina circa 110 milioni di euro ai cento soggetti capaci di superare la soglia di un congruo numero di assunzioni che finiranno per essere finte e/o mirate all’appropriazione di un contributo medio di circa un milione di euro l’anno in barba ai principi di libertà, indipendenza e pluralismo dell’informazione sanciti nell’articolo 21 della Costituzione. Ma non è tutto. Non è concepibile l’intrusione di una società privata come “Auditel”, partecipata da RAI – Mediaset e La7, dirette concorrenti delle tv locali, stabilire il dato di ascolto dei soggetti in concorso come requisito significativo per determinare il “quantum” del contributo spettante a ciascuna emittente. Non è concepibile, inoltre, l’applicazione retroattiva delle norme del Regolamento agli anni 2015 –   2016 e...

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SDEGNO DELLA REA SUL NUOVO REGOLAMENTO CONTRIBUTI RADIOTV
  • Denuncia
Lug22

SDEGNO DELLA REA SUL NUOVO REGOLAMENTO CONTRIBUTI RADIOTV...

scritto da Antonio Diomede

Alla Commissione Trasporti Camera Alla Commissione Cultura Camera Alla Commissione 8a Senato Oggetto: Sdegno della REA – Radiotelevisioni Europee Associate su proposta del Governo “ Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente i criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali (429)” Lo schema di Regolamento con annessa relazione è stato consegnato questa mattina, 12 07 2017,  alle competenti Commissioni Parlamentari per il parere di legge. Tale parere non è vincolante per il Governo e dovrà essere espresso entro 30 giorni per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri che si riunirà l’11 agosto 2017. Leggendo attentamente l’articolato abbiamo constatato che il Governo e la lobby della comunicazione  non hanno cambiato idea. Vogliono ridurre a tutti i costi il numero delle emittenti locali a pochi soggetti in modo da poter controllare agevolmente tutta la comunicazione dalla RAI alle Radio/TV locali. Il modo è molto semplice. Approfittando della crisi economica del comparto  vorrebbero introdurre il principio, ovviamente fuorviante, di assegnare i contributi statali solo a quelle emittenti, già risapute e catalogate (i loro amici)  che dimostrano di avere un congruo numero di dipendenti, che operano in ambiti territoriali molto popolati con riguardo (ciliegina) che siano in possesso dei dati  Auditel (quasi nessuno tranne pochi intimi). Per quanto detto, vale  il dettato integrale dello schema di Regolamento, articolo 4 – requisiti ammissione delle tv , il quale afferma:  “Il numero di dipendenti e giornalisti, a tempo determinato e indeterminato affettivamente applicati all’attività, rapportati alla popolazione relativa al territorio in cui trasmette l’emittente (bacino per il quale è autorizzata alle trasmissioni………….: Pari ad almeno 18 dipendenti, con almeno 5 giornalisti, su...

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LETTERA APERTA AI CITTADINI ITALIANI
  • Denuncia
Mar06

LETTERA APERTA AI CITTADINI ITALIANI...

scritto da Antonio Diomede

LETTERA APERTA AI CITTADINI ITALIANI (il resoconto di una lotta perduta che offende i nostri valori democratici)  Il 13 marzo 2007, fui ascoltato dalla Commissione Trasporti della Camera in merito al  disegno di Legge Gentiloni AC 1825  relativo al settore televisivo nella fase di transizione alla tecnologia digitale. In quella autorevole sede rappresentai la preoccupazione della REA per lo scenario poco edificante che tale disegno di legge avrebbe potuto creare all’intero settore e all’emittenza locale  in mancanza di disposizioni sul conflitto d’interessi  con particolare riferimento sia al piano di assegnazione delle frequenze sia alla opportunità di rinviare Rete Quattro sul satellite per liberare frequenze. Infatti la mia fu l’accusa di “tradimento” al  Governo Prodi per non aver rispettato il Programma elettorale “Più Informazione Più Libertà” nel quale avevamo creduto. Nell’accusa si legge: “…In tema, poi, di redistribuzione delle risorse frequenziali destinate al cosiddetto terzo polo televisivo nazionale e all’emittenza locale di cui si parla nel “Programma” troviamo “scandalose”  le proposte del DdL indicate all’articolo 3 dal momento che, in barba alla sentenza n. 466 del 20 novembre 2002 della Corte Costituzionale, che deliberò il trasferimento di Rete Quattro sul satellite già dal 1 gennaio 2004, la Legge Gasparri  operò il salvataggio proprio per mantenere e rafforzare il Duopolio tanto caro al Governo Berlusconi.  La norma proposta nel disegno di Legge curato dal Ministro Gentiloni, mentre da un lato elude e disattende gravemente l’inderogabile esigenza di liberare risorse radioelettriche a potenziale beneficio degli altri esercenti, dall’altro, nel digitale,  precostituisce e rafforza la posizione dominante di Mediaset all’interno del duopolio”. A tali mie affermazioni, per tutte risposta, Gentiloni, decise di sopprimere la Commissione per l’Assetto Radiotelevisivo (della quale la REA faceva parte) che lo obbligava a consultare prima di emettere nuove disposizioni di legge. Il tutto...

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IMPEACHMENT FREQUENZE TV
  • Denuncia
Mag18

IMPEACHMENT FREQUENZE TV...

scritto da Antonio Diomede

IMPEACHMENT FREQUENZE TV (esposto-denuncia contro MiSE e AGCOM – ecco i capi d’accusa) Mentre si è in attesa della sentenza del TAR del Lazio sul ricorso REA relativo alla richiesta di annullamento della Delibera AGCOM 480 sulle frequenze assegnate alle locali cancellate dal Piano, continua la farsa dei bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso dei canali coordinati 6-7-11-24-58-60. Precisato che le frequenze 6-7 e 11 VHF, non sono frequenze appetibili agli operatori di rete in possesso di una rete UHF da dismettere; precisato ancora che le frequenze 58 – 60, massimo entro il 2022 , dovranno essere consegnate alla telefonia mobile a larga banda; è evidente che i nuovi canali “coordinati” disponibili fanno parte di una “fiction” per mascherare un’operazione speculativa e per tentare di spegnere i riflettori sul colossale imbroglio delle frequenze organizzato ad arte fin dallo switch off del 2010. Nella home delle “Linee Guida” del Bando sono indicate, con tanto di ringraziamenti, i nominativi delle solite associazioni che, da sempre, hanno collaborato non poco a rovinare il settore. La REA a certe operazioni lobbistiche non ci sta specie quando si emette un Bando parallelo a quello già esistente, dove già c’è una graduatoria che per legge andava rispettata. Non si può condividere un Bando di serie A per frequenze, coordinate oggi, da lasciare domani con nuovi indennizzi e un Bando di serie B per frequenze, non coordinate, che MiSE ed AGCOM sapevano benissimo essere interferenti con l’estero. E’ un’operazione lesiva degli operatori onesti e degli interessi dello Stato che verrà segnalata alla Corte dei Conti. La REA,  si sappia, non appoggerà mai e poi mai operazioni lobbistiche che vanno contro gli interessi  della collettività. Infine vedremo chi si aggiudicherà le nuove frequenze. Abbiamo messo nel cappello una serie di nomi che...

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GOVERNO VERGOGNA!
  • Denuncia
Apr26

GOVERNO VERGOGNA!

scritto da Antonio Diomede

1976 – 2016 Sentenza della Corte Costituzionale n. 202 “Sono consentite le trasmissioni radiotelevisive via etere su scala locale” Quarant’anni di libertà distrutti dall’asse Berlusconi- Renzi con l’indifferenza della carta stampata e delle reti nazionali  Oggi, 26 aprile 2016, dopo i 95 impianti della Sicilia, una infame delibera del Ministero dello Sviluppo Economico ordina la chiusura di altri 12 canali televisivi della Regione Puglia  Atri impianti sono stati già chiusi d’imperio in Veneto, Lombardia, Toscana, Friuli VG, Liguria.  Altri ancora verranno chiusi in Abruzzo, Molise, Marche, E. Romagna 2.800 posti di lavoro persi nel settore radiotelevisivo mentre il Governo si affanna a mantenere attive le piattaforme petrolifere che inquinano l’aria, la terra, i fiumi, il mare con la scusa di difendere l’occupazione dei petrolieri  VERGOGNA...

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DOPO LA STRAGE DI STATO DELLE TV LOCALI – EMENDAMENTO SEGRETO DI GIACOMELLI SULLA RADIO
  • Denuncia
Apr04

DOPO LA STRAGE DI STATO DELLE TV LOCALI – EMENDAMENTO SEGRETO DI GIACOMELLI SULLA RADIO...

scritto da Antonio Diomede

DOPO LA STRAGE DI STATO DELLE TV LOCALI – EMENDAMENTO SEGRETO DI GIACOMELLI SULLA RADIO (Il Parlamento deve sapere – il sospetto è che sia stato scritto da RTL )  Dopo la strage di Stato delle tv locali, il Governo si è buttato a capo fitto nel voler estendere lo sterminio alle Radio private.  Così, puntualmente, dall’Ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico, è partita una missiva riservatissima indirizzata alla Direzione Generale per le Comunicazioni – di viale America con la quale si chiede il parere per modificare il Testo Unico sulla Radiotelevisione con il seguente emendamento: “All’articolo 24, comma 3, del decreto legislativo 177/2005, le parole “quindici milioni” sono sostituite dalle seguenti “venticinque milioni”.  Vediamo di cosa si tratta  La Mammì prevedeva la diffusione dei programmi radiofonici delle emittenti  locali fino a max 10 milioni di popolazione. La Legge Gasparri (112/2004) innalzò il tetto a 15 milioni di popolazione istituendo, di fatto, una nuova tipologia di emittenza “medio-grande” collocata tra la locale e la nazionale non contemplata dalla Mammì. Quella decisione, fu guardata con il sospetto di un accentramento dei mezzi di comunicazione, ma in compenso la Legge Gasparri prometteva l’avvio della Radio digitale DAB sostenuto economicamente dallo Stato che avrebbe consentito a tutte le radio, piccole e grandi, di lavorare senza disturbi e con grandi estensioni di territorio. Inoltre, con l’avvio della Radio digitale si prometteva la sognata realizzazione del Piano di Assegnazione delle Frequenze a MF. Come ben si sa nulla di tutto ciò contemplato nella legge Gasparri è stato realizzato, mentre i Governi successivi provvedevano a distruggere le tv locali. La situazione odierna (dopo 26 anni dalla Mammì e 12 anni dalla Gasparri)   Il settore radiofonico è in grave sofferenza per due fondamentali ragioni: per la mancata pianificazione delle frequenze...

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