DOSSIER EMITTENZA TELEVISIVA LOCALE (pronto per essere consegnato al Procuratore Generale Giuseppe Pignatone) La fretta con cui si è voluto svolgere lo switch off televisivo del 2010 con la superata tecnologia del DTT-1, che ha fatto fare affari d’oro alla lobby dei decoder con il “Bollino Blu” quando era già pronta la nuova tecnologia del DTT- 2 che consente una compressione dei segnali televisivi fino a 20 volte anziché 10 come l’attuale; la disastrosa pianificazione delle frequenze combinata dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorità delle Garanzie nelle Comunicazioni delle 21 frequenze concordate in sede europea sono assegnate quasi tutte alle Reti nazionali (sei a Mediaset; cinque a La7; cinque a RAI; 4 ad altre nazionali) mentre alle Reti Locali sono state assegnate frequenze residue soggette ad interferenze; le interferenze provocate ai Paesi confinanti con le frequenze considerate dall’Europa “abusive” assegnate alle locali lungo la dorsale adriatica, tirrena e siciliana che ha provocato il decreto “Rottamazione” con la previsione della chiusura di circa 100 emittenti locali e la perdita di oltre mille posti di lavoro e un danno economico di 700 milioni di euro; lo scandalo dei “Bandi Farsa” per ottenere una frequenza i cui diritti d’uso prevedono una durata ventennale ma che ora dovranno essere rottamati per via delle predette interferenze provocate ai Paese confinanti (Croazia, Slovenia, Macedonia, Bosnia, Albania, Malta, Francia): l’ulteriore scandalo dei “Bandi Farsa” , in odore del reato di “turbativa d’asta” per essere stato diffuso “agli amici” prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e per non aver rispettato la fondamentale regola sulla trasparenza che prevede l’istruttoria pubblica delle domande e la possibilità di verifica degli elementi che hanno determinato il punteggio relativo ai requisiti posseduti dai partecipanti alcuni dei quali “secretati” dal Ministero dello Sviluppo Economico; CONSIDERATO Che le...
LA REA CHIEDE LE DIMISSIONI DI GIACOMELLI PER MANIFESTA INCOMPETENZA...
scritto da Antonio Diomede
LA REA CHIEDE LE DIMISSIONI DI GIACOMELLI PER MANIFESTA INCOMPETENZA La Ministra Guidi, il 17 aprile 2015, ha firmato l’infido decreto “Rottamazione” che, ancor più, complicherà la vita alle malcapitate tv locali le quali dovranno lasciare frequenze ventennali assegnate l’altro ieri dopo aver speso una barca di danaro per rifare le reti digitali. Leggetelo bene – http://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/dm_17apr15.pdf – E’ un decreto sconcertante che ha travalicato l’onorabilità della Costituzione e dei codici civile e penale ereditati dal diritto romano. E’ scritto dalla stessa mano che ha concepito i Bandi Farsa per l’assegnazione delle frequenze dello switch off. Ha previsto solo sette giorni per formulare quesiti e chiarimenti che, tolti il sabato e la domenica, si sono ridotti a cinque; impone il rilascio delle frequenze, anche in forma coattiva, senza garantire la possibilità di prosecuzione per il libero esercizio radiotelevisivo; alimenta un cruento conflitto tra operatori che devono lasciare e operatori che devono rimanere (guerra tra poveri); irrobustisce, ancor più gli interessi delle grandi Reti, con la formula “frequenze nazionali intoccabili” anche se non utilizzate. Che dire, speriamo, prima o poi, porti nelle patrie galere qualche testa d’uovo colluso con quegli interessi com’è già accaduto e raccontato con dovizia di particolari da Repubblica con l’articolo del 15 giugno 1993: “TV, MANETTE AL MINISTERO” del 15 giugno 1993: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/15/tv-manette-al-ministero.html?refresh_ce Riteniamo che l’autrice di simile mefitica politica non sia la Ministra in quanto lei si affida al suo sottosegretario, Antonello Giacomelli, targato PD. Quel PD di rottamatori delle libertà costituzionali anziché delle mafie e della corruzione presente in politica che hanno ridotto il Paese alla povertà. Giacomelli è un giornalista di tutto rispetto ma che in fatto di meccanismi tecnologici radio-tv non abbiamo notizie di una sua comprovata competenza. E’ un gap che lo sottomette alle malevoli decisioni...
LA REA ALL’AGCOM: IL DAB NON INTERESSA PIU’ ALL’EMITTENZA LOCALE...
scritto da Antonio Diomede
LA REA ALL’AGCOM: IL DAB NON INTERESSA PIU’ ALL’EMITTENZA LOCALE (per rilanciare il settore è indispensabile pianificare la FM) La consultazione della REA del 9 giugno 2015 in AGCOM sulle possibilità di pianificazione nazionale del DAB+, alla quale ha partecipato anche il MiSE, si è risolta con un secco ” IL DAB? NO GRAZIE, LO AVETE FATTO MORIRE” motivato soprattutto dal fatto che è fuori tempo di venti anni rispetto alla evoluzione tecnologica digitale mondiale. La responsabilità di tale inconcepibile ritardo è tutta del MiSE e dell’AGCOM che, scientemente, hanno preferito spingere sulla TV digitale dove c’era da fare in fretta per far vendere milioni di decoder e televisori divenuti anch’essi obsoleti nel giro di appena cinque anni con l’introduzione del DTT-T2. La logica della politica di questo Paese è sempre la stessa; dove ci sono affari immediati da fare non si bada alle conseguenze di sviluppo economico del Paese, ma alle tasche delle lobby che riescono a spingere sui Governi per ottenere ciò che vogliono. “La TV digitale è costata al cittadino italiano oltre 5 miliardi di euro, sarebbe bastato un sostegno di cento volte più piccolo, appena 50 milioni di euro, per realizzare nei tempi giusti la radio digitale” , ha chiosato il Presidente della REA, Antonio Diomede durante la consultazione. L’idea di rilanciare il DAB oggi non è sostenibile anche per le condizioni sfavorevoli dell’economia che non gira come dovrebbe. Pertanto se si vuole davvero rilanciare il comparto radiofonico, occorre pensare a pianificare la FM per consolidare gli ascolti con una impiantistica isofrequenziale che ha il vantaggio di ampliare notevolmente le aree di servizio con segnali non interferiti e con ridotti costi di gestione. La REA, ha concluso il Presidente Diomede, invita il grande assente della partita sulla Radio digitale, il Governo, a smetterla di fare chiacchiere. Il sottosegretario Giacomelli,...
ROTTAMAZIONE DELLE TV LOCALI DEL GOVERNO RENZI...
scritto da Antonio Diomede
ROTTAMAZIONE DELLE TV LOCALI DEL GOVERNO RENZI (pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2015 la procedura per l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa finalizzate al volontario rilascio di frequenze televisive interferenti i paesi esteri (rottamazione delle frequenze) Non è una novità. Era nelle previsioni. E’ il provvedimento bastardo del Governo dei Rottamatori delle Libertà costituzionali. Non sappiamo quante emittenti decideranno di accogliere l’invito dei Rottamatori a spegnere le telecamere per accontentarsi di un piatto di lenticchie, ma certo è che sono state messe sul lastrico migliaia di famiglie in nome degli interessi di RAI/Mediaset/La7 alle quali sono state assegnate le frequenze concordate in sede europee (protette) mentre alle locali sono state assegnate frequenze interferite e interferenti (abusive) con i Paesi esteri che ora dovranno lasciare. La questione è all’esame del TAR del Lazio che speriamo la riporti davanti alla Corte Costituzionale, ma se ciò non dovesse bastare prenderà la via della Corte di Giustizia Europea di Strasburgo. Il marchingegno della rottamazione indicata nel decreto verrà commentato dopo averlo attentamente analizzato, ma da una lettura sommaria si può apprendere che i 50.826 milioni di euri messi a disposizione sono appena sufficienti a risarcire il 20% degli investimenti fatti per costruire le reti oltre all’incalcolabile danno conseguente alla perdita dell’impresa e alla perdita di oltre 1.000 posti di lavoro che, in aggiunta ai 2700 già persi, fanno 3.700. Pertanto, in attesa che nel merito si pronunci il TAR del Lazio, la REA invita le emittenti locali a pubblicare in video e sui propri siti il presente comunicato....
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