COMUNICATO STAMPA AUTOCONVOCAZIONE DELLE TV LOCALI SICILIANE (per salvare l’emittenza locale dai provvedimenti “ammazza emittenti tv locali”di AGCOM e MiSE) L’allarme è scattato a seguito della delibera AGCOM 210/14/CONS che vorrebbe attribuire alle emittenti locali canoni da usura per l’uso di frequenze non riconosciute dall’Europa e interferite in modo tale da non poter più assicurare un efficiente servizio all’utenza. Ma la problematica viene da lontano. Il calvario delle locali ha inizio il 2010 con il cambio tecnologico del digitale e con la pianificazione delle frequenze e della numerazione dei programmi sul telecomando che le ha letteralmente emarginate in termini di ascolto e di mercato. Il Presidente della REA, Antonio Diomede, ha dichiarato: “la Delibera AGCOM n. 210 è il colpo di grazia per l’emittenza locale. Prevede che una piccola emittente locale debba pagare almeno 35 mila euro all’anno per usare frequenze citofoniche e più di 90 mila euro per frequenze regionali interferite. E’ un provvedimento che farà chiudere il 90% delle locali consacrando così la fine del pluralismo e della libertà d’informazione e d’impresa nel nostro Paese dove tutti si lavano la bocca quando si parla di riforme costituzionali. Nel nostro settore si va all’indietro. E’ in atto un progetto antidemocratico e reazionario. Di fatto, tappando la bocca all’emittenza libera e indipendente, oltre a mettere sulla strada 500 imprese e 10 mila lavoratori, vogliono sopprimere l’articolo 21 della Costituzione”. Il settore è fiaccato da una lotta continua contro simili provvedimenti. E’ stato più volte tradito da governi e associazioni di cui hanno avuto fiducia. Stentano a reagire per la debolezza economica in cui versano, ma qualche sintomo positivo comincia a farsi strada. La reazione viene dalla Sicilia. Le emittenti siciliane si sono autoconvocate ad Alcamo (Tp) lunedì 30 giugno alle ore 15.30, presso la...
Canoni ammazza tv locali – rendiamo pubbliche le consultazioni Agcom e MiSE...
scritto da Antonio Diomede
“Per battere il privilegio riservato alle lobby, le consultazioni con le Amministrazioni devono essere pubbliche. Basta con gli accordi preventivi presi nelle stanze dei bottoni” è la conclusione del Presidente della REA, Antonio Diomede, per giustificare la richiesta fatta ad Angelo Cardani, Presidente AGCOM, di effettuare lo streaming audio e video, in diretta dalla sede dell’Autorità, in occasione della consultazione sulla Delibera 210/14/CONS prevista per il 1 luglio 2014 sul tema scottante dei canoni per l’uso delle frequenze televisive. Secondo tale schema un’emittente locale con copertura fino a 250 mila abitanti dovrebbe pagare mediamente un canone annuale di € 34.755, mentre una copertura fino a 10 milioni di abitanti la somma sale a € 94.250. Tali cifre, se applicate, sono insopportabili per le emittenti locali sopravvissute allo swtch off televisivo con la matematica certezza di assistere alla chiusura del “resto dell’emittenza locale indipendente” con la prevedibile perdita di altri 5.000 posti di lavoro che si aggiungeranno agli attuali 2.800 tra licenziati, cassaintegrati e precari. Le cose semplici, lineari e realistiche non sono applicabili in Italia. L’AGCOM, ha costruito un pastrocchio all’italiana incredibilmente controtendenza rispetto anche agli orientamenti riformistici più volte annunciati del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per rendere più concreta la protesta delle emittenti, la REA ha indetto una consultazione pubblica interna al settore alla quale si partecipa compilando un questionario-delega dove l’editore potrà esprimere il suo giudizio. La REA ha sottoposto il problema al Governo, al Ministro Guidi e al sottosegretario Giacomelli ma fino a questo momento nessuno di loro si è sentito. San Cesareo, 27 giugno 2014 REA – Radiotelevisioni Europee...
ECCO COME SI POTRA’ PORRE FINE AL MASSACRO DELLE RADIO E TV LOCALI...
scritto da Antonio Diomede
ECCO COME SI POTRA’ PORRE FINE AL MASSACRO DELLE RADIO E TV LOCALI (le proposte della REA avanzate all’AGCOM e MiSE mentre continua la silenziosa ma sentita protesta nazionale) Continua la protesta nazionale delle radio e tv locali contro l’AGCOM e Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) per il massacro del settore forse artatamente messo in atto per decimare la presenza delle voci radiofoniche e televisive libere sul territorio con la complicità di quelle forze politiche che sognano il ritorno al controllo totale dell’informazione per nascondere fatti e misfatti del loro intrigante operato ai danni delle collettività. Se non fosse questo il vero disegno politico che giustifica il massacro delle voci libere del Paese, dovremmo pensare alla loro totale incapacità di governo. Dovremmo pensare che siamo governati da gente, appunto, incapace, sprovveduta ed avventuriera che alla loro incapacità sopperiscono con fiumi di parole e promesse inventate per le occasioni elettorali. Ed è questo il motivo per cui, sui problemi concreti e sulle possibili soluzioni, si sottraggono al confronto con le associazioni serie e competenti come la REA. In questo caso, gli avventurieri, inconsapevoli massacratori, scelgono il “tete à tete” scegliendo interlocutori a loro congeniali nella falsa speranza di racattare qualche voto in più per vivere fugaci momenti di squallida celebrità per poi lasciare il Paese peggio di come lo hanno trovato. Se così stanno le cose, ci chiediamo, quando finirà questa maledetta cultura politica che ha portato allo sfascio il Paese? Ci sono speranze per un vero cambiamento? Noi della REA rispondiamo di si, ma alla condizione che vengano recuperati, molto in fretta, il valore dell’onestà e della competenza che si acquisisce mediante un incondizionato sereno confronto con le istanze sane del Paese. Cioè quelle istanze che non sono a rischio di sporchi giochi lobbistici...
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