IL CONFLITTO D’INTERESSI NON MORIRA’ CON RENZI (assegnazione delle frequenze, nomine pubbliche, incarichi di sotto governo continuano a prosperare nel conflitto d’interessi più sfacciato pur di mantenere o conquistare posizioni di potere) Abbiamo intercettato dall’enturage del PD una notizia che se fosse vera confermerebbe il giudizio che nutriamo verso il Governo Renzi di voler riformare tutto ciò che serve per rafforzare il suo potere personale nel partito per lasciare gli italiani peggio di come stanno. Quando il folcloristico personaggio afferma che è disposto a giocarsi tutto se non riesce a realizzare le fantomatiche riforme (non sappiamo ancora come) ci chiediamo: cosa è disposto a giocarsi? La carriera politica? non crediamo che interessi a nessuno. E’ giovane e forte avrà sempre tempo di imparare un altro mestiere, magari in agricoltura o nell’edilizia. La faccia? Ci sembra abbastanza “tosta” per dolersene. Le proprietà di famiglia? Non crediamo e, poi, sarebbe ben poca cosa rispetto ai danni che lascerebbe sulle spalle degli italiani. Infatti sono gli italiani che, per aver creduto in lui, sarebbero definitivamente lasciati in mutande ovvero sarebbero rovinati. Innovatori Europei, una giovane associazione culturale molto vicina al PD, ha pubblicato un comunicato stampa molto preoccupante per il metodo con cui il riformista Renzi intende operare nella scelta delle più alte cariche manageriali del Paese cioè quella di affidarsi a due società multinazionali il cui operato nel mondo occidentale è del tutto oscuro nelle finalità politiche, finanziarie ed economiche che, sappiamo, potrebbero determinare leadership molto pericolose per il destino dell’Italia e delle nazioni. Ecco la notizia rilasciata alla stampa da Innovatori Europei, giudicate voi: “La prossima settimana le società di head hunting Spencer Stuart e Korn Ferry presenteranno al ministro Padoan le proprie relazioni sui manager candidati alla guida delle grandi aziende pubbliche. Da una corretta selezione...
INDAGINI DI ASCOLTO RADIO E TV – TRUCCHI, MANOPOLAZIONI E SEGRETI...
scritto da Antonio Diomede
INDAGINI DI ASCOLTO RADIO, MA ANCHE TV “L’Arbitro è il Venduto” – la Radio dopo Audiradio – di Giulio Gargia edizioni Bibliotheka (quando vai a vendere lo spazio relativo alla pubblicità, regala una copia all’inserzionista così potrà sapere come spesso viene imbrogliato dai dati di ascolto” acquista on line a € 1,99 cliccando sulla copertina del libro http://www.reasat.it/arbitrovenduto.pdf Trucchi, manipolazioni e segreti delle indagini CATI (telefoniche). E’ un’opera editoriale che ogni operatore radiofonico (o televisivo) dovrebbe leggere per capire i segreti degli istituti di rilevazione che governano la Radio in Italia. Sono loro che creano le classifiche del “campionato radiofonico” che si disputa ogni giorno tra i programmi, i conduttori, le emittenti. In particolare, prima Audiradio ed ora Eurisko, “danno i numeri” che arbitrano la delicata partita delle audience, su cui star e autori dei diversi programmi, ma anche giornalisti e pubblicitari si giocano le loro fortune. E’ quindi chiedersi ma quali sono le regole, chi le controlla, chi sono davvero gli arbitri di questo gioco che vale quasi 500 milioni di euro l’anno? L’autore è andato a cercare tra i report di Audiradio e ha trovato alcune clamorose falle nei sistemi di rilevamento ma anche delle vere e proprie manipolazioni. Il fine ultimo, comune a tutti questi tipi di classifica, da quelle dei programmi Tv a quelle delle Radio, è uno solo: cercare di orientare il consumo di chi ancora non ha consumato. Inchiesta giornalistica, riflessione teorica, divertissment e spunti satirici si alternano nelle pagine che andrete a legggere per portarvi a capire come funziona “l’ossessione dei +” ovvero dei sistemi che ci rivelano chi sono i più visti, i più ascoltati, i più venduti, i più cliccati. L’organo di vigilanza, l’AGCOM, ha candidamente dichiarato di non vigilare e non di voler vigilare lasciando il mercato della pubblicità, le Radio, gli inserzionisti nelle incaute mani delle Audiradio/Auditel....
MANIFESTO PER LA DIFESA DELLA LIBERTA’ D’INFORMAZIONE E LIBERA ESPRESSIONE ARTISTICA...
scritto da Antonio Diomede
MANIFESTO PER UN PATTO DI SOLIDARIETA’ PER UNA BUONA TiVù tra 100 TV – 100 RADIO – 10.000 ARTISTI – 50 milioni di Utenti (Movimento per la difesa della libertà d’informazione e della libera espressione culturale e artistica) FIRMA LA CAMPAGNA PER LA RACCCOLTA DI 10.000 FIRME DA PRESENTARE IN PARLAMENTO http://chn.ge/OII0IK La libertà d’informazione e la libera espressione culturale e artistica, sancite dall’articolo 21 della Costituzione, sono valori inalienabili di una società civile tecnologicamente avanzata. In Italia, tali fondamentali valori costituzionali sono stati calpestati in favore delle grandi Reti nazionali, organizzate in oligopoli, alle quali sono stati assegnati privilegi di mercato con un fatturato che conta più di 10 miliardi di euro l’anno mentre al resto dell’editoria radiotelevisiva e alla produzione artistica vengono negati perfino i fondamentali diritti di esistenza. Il pluralismo radiotelevisivo non si esaurisce nella spartizione delle risorse di mercato tra RAI, Mediaset e Telecom. Il pluralismo dettato dalla Costituzione è ben altro: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (art. 21, comma 1, Costituzione). Dunque, tutti i cittadini, a maggior ragione gli utenti e gli artisti, devono poter accedere ai mezzi informativi per favorire l’esercizio dell’attività culturale, sociale e artistica. La Musica italiana è un patrimonio da tutelare al pari del “Made in Italy” della “moda” e della “produzione d’eccellenza”, per cui dovrà essere sostenuta con adeguate misure legislative che prevedano congrui spazi di diffusione radiotelevisiva sulle Reti Nazionali e Locali. L’utente ha diritto di non essere sottoposto alla visione di certa “tv spazzatura” e di interagire liberamente nei programmi televisivi, ai fini dello sviluppo del pluralismo, per battere l’attuale accaparramento delle presenze, specie nella RAI, dai soliti personaggi, a volte indecorosamente perseguiti dalla legge, dai quali non vi...
100 TV E 100 RADIO PER UNA LOTTA DI LIBERTA’...
scritto da Antonio Diomede
100 TV E 100 RADIO PER UNA LOTTA DI LIBERTA’ (scarica l’intervista “come salvare le emittenti locali” e mettila subito in onda – aderisci al movimento di lotta delle 100 TV e delle 100 Radio info@reasat.it ) https://www.youtube.com/watch?v=RyHYADg4ujE&list=UU0tBITpX223qOSTSfzMhtJA&feature=c4-overview A valle della Conferenza stampa del 6 marzo di Roma Hotel Nazionale – Piazza Monte Citorio – durante la quale il Presidente della REA, Antonio Diomede, ha illustrato alla stampa e ai Parlamentari presenti il drammatico stato di crisi del settore radiotelevisivo proponendo un provvedimento di legge per salvare 350 imprese e 2800 posti di lavoro, questa mattina il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e il Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Luca Lotti, hanno ricevuto il formale invito a definitivamente riparare i guasti prodotti dalla mala politica dei governi precedenti per evitare una inevitabile dura lotta della categoria in difesa della propria sopravvivenza. “Non vogliamo essere considerati come I Forconi dell’Etere, vogliamo essere sentiti per uscire dal malessere in cui la politica ci ha cacciati per creare le condizioni di sviluppo, benessere e pace sociale”, ha affermato il Presidente Diomede al termine delle due lettere tematiche in cui sono esposti sia i problemi relativi alla urgente necessità di rivedere il riassetto radiotelevisivo per riequilibrare la distribuzione delle risorse spettrali anche in previsione del DVB-T2 sia la revisione della normativa relativa alle provvidenze riservate all’editoria radiotelevisiva che alle misure di sostegno in favore dell’emittenza locale quale garanzia per il pluralismo informativo. Da oggi decorrono i canonici dieci giorni di tempo che la REA ha concesso al Governo per convocare una riunione risolutiva dei problemi posti, dopo di che scatterà una battaglia mediatica già annunciata con comunicati che verranno trasmessi sulle 100 TV e le 100 Radio dove il Governo e la Politica in generale saranno additati come gli unici e veri responsabili del...
PER SALVARE 350 IMPRESE RADIOTELEVISIVE E 2800 POSTI DI LAVORO A COSTO ZERO CON UN SEMPLICE DISPOSITIVO DI LEGGE...
scritto da Antonio Diomede
PER SALVARE 350 IMPRESE RADIOTELEVISIVE E 2800 POSTI DI LAVORO A COSTO ZERO CON UN SEMPLICE DISPOSITIVO DI LEGGE CONFERENZA STAMPA DEL 6 MARZO 2014 – ORE 11.30 – HOTEL NAZIONALE PIAZZA MONTE CITORIO CAMERA DEPUTATI CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I PARTITI E I GRUPPI PARLAMENTARI STREAMING RADIOFONICO WWW.REASAT.IT (dalle ore 11.30 fino al termine) SERVIZI TELEVISVI CON INTERVISTE AI PARLAMENTARI INTERVENUTI WWW.AGENPARL.IT – WWW.DIRE.IT NOTA PER LA STAMPA La causa principale della crisi dell’emittenza locale è dovuta alla discriminante assegnazione delle frequenze televisive del digitale terrestre che non ha tenuto conto delle direttive europee e delle disposizioni di legge italiane ad opera dei Governi precedenti e dell’Autorità delle Garanzie nelle Comunicazioni. Le violazioni commesse hanno provocato ingenti danni economici alle imprese televisive valutate in 700 milioni di euro conseguenti allo stato prefallimentare di 350 emittenti con la perdita di 2800 posti di lavoro. E’ una tragedia più grande dell’ILVA e di Elettrolux in quanto sono in ballo migliaia di posti di lavoro e la fondamentale libertà costituzionale sul pluralismo dell’informazione. La REA ha più volte chiesto all’AGCOM e al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) di convocare un Tavolo di lavoro, ma è come aver parlato ai sordi. Tuttavia la possibilità di rimediare ai danni commessi è possibile in occasione del nuovo standard televisivo DVB-T2 che consente di comprimere i segnali in modo tale da ottenere, con l’impiego di una sola frequenza, fino a 20 programmi rispetto agli attuali 6 del DVB-T. E’ una occasione da non perdere per adeguare il Piano di Assegnazione delle Frequenze alle Direttive europee e alla legislazione italiana in modo da creare i presupposti per salvare le aziende, i posti di lavoro, il pluralismo informativo nonché sviluppo e benessere per l’Italia. “Per realizzare tale opportunità, il Parlamento dovrà...
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